Fresco vincitore del progetto di scouting “Who’s Next? Uomo 2015” promosso da Fondazione Pitti Discovery in collaborazione con Altaroma e L’Uomo Vogue, Vittorio Branchizio è una delle grandi promesse nel panorama della moda italiana. Vittorio nasce a Brescia nel 1984 in una famiglia eclettica, tra le influenze giavanesi della cultura materna e l’eredità greca e italiana del padre. Dopo la trafila scolastica, a ventuno anni entra a far parte del marchio di maglieria e RTW da donna d.exterior, dove è tuttora codesigner. Qui Vittorio Branchizio ha sviluppato una profonda conoscenza del complesso potenziale tecnico e creativo della maglieria su filati preziosi, seguendo le collezioni in tutte le fasi creative, di ricerca e di produzione. Nel 2014 con la collezione P/E 2015 fonda il marchio Vittorio Branchizio, una linea di maglieria da uomo in filati nobili.
Partiamo dall’inizio: come e a quale età nasce l’amore per il mondo della moda?
A quindici anni ho cominciato modificando gli abiti delle mie sorelle, poi frequentando l’Istituto di moda industriale mi sono davvero appassionato.
Quali sono le principali fonti di ispirazione, sia nel mondo della moda che in altri campi?
Sono sempre stato ispirato dal mondo delle arti. Nella mia prima collezione ho espresso le mie geometrie complesse, nella S/S 2016 presentata a Pitti ho collaborato con tre artisti, Pascal Pillard, Uros Mihic e Sergio Perrero i cui lavori sono riprodotti nelle mie maglie e con i quali c’è stato uno stretto scambio di ispirazione e collaborativo.
Dal 2013 sei autore di una linea di maglieria maschile che porta il tuo nome: quali sono le caratteristiche principali dei tuoi capi, e quale tocco personale troviamo in ognuno dei tuoi modelli?
Beh, credo che le componenti siano quella tecnica fondamentale per la maglieria e quella di ricerca di ispirazione dalle arti visive.
Nei giorni scorsi hai vinto il progetto “Who’s on Next” promosso da Fondazione Pitti, un riconoscimento molto importante per un giovane stilista come te. Ci racconti con quali capi hai partecipato, e che significato ha per te questa vittoria?
La vittoria è stata una bellissima sorpresa e un grande riconoscimento del lavoro fatto finora. Sono molto grato alla giuria per aver creduto in me. Ho voluto far vedere gli outfit più rapprensentativi di tutte le ‘storie’ raccontate nella collezione che mostrassero sia il lavoro tecnico che il lato artistico.
Hai già in calendario altri appuntamenti nei prossimi mesi? Se sì, dove ti vedremo?
Non parteciperemo ad altre manifestazioni, ma saremo presenti in showroom SPAZIO38 per la campagna vendite che avrà inizio sabato 20.
Se potessi realizzare il sogno nel cassetto di collaborare con uno stilista affermato, chi sarebbe?
Posso dirtene due a pari merito: con Damir Doma e Haider Ackermann.
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