marchi più celebri, da Apple a Google, cercando di illustrare nel modo più semplice e diretto le scelte messe in atto dai brand più in vista, ma specificando allo stesso tempo che tali scelte possono essere assunte, talvolta a maggior ragione, anche dalle aziende più piccole. La popolarità di un marchio, i trend del momento, il cambio di direzione a livello industriale, un messaggio ancora più diretto e identificabile dal pubblico… i motivi del cambio possono essere svariati, e non sempre “indolori”, soprattutto per gli utenti più affezionati. Ma questo è un altro paio di maniche, e ha poco senso parlarne in questa sede. Già, perché adesso è tempo di passare dalla teoria alla pratica: in questo articolo andiamo a illustrare nel dettaglio sei celebri loghi che sono stati oggetto di restyling in questa prima metà di 2016, illustrando in tutti i casi il “prima” e il “dopo”.
Bene, sei pronto? Ok, allora iniziamo subito!
Il rebranding di Enel
Iniziamo la nostra carrellata dal recente restyling avvenuto in casa Enel, che dopo diciotto anni abbandona lo storico logo progettato da Bob Noorda per “tuffarsi” nella contemporaneità grazie al nuovo logo disegnato dall’inglese Wolff Olins. Tanti colori, un logotipo senza grazie come le tendenze impongono e una rinnovata idea di movimento e dinamismo sono i tratti distintivi di questo aggiornamento firmato dall’azienda fornitrice di energia. Il concetto è proprio quello di una energia che faccia da motore a un mondo sempre più veloce e connesso, e non può che strizzare l’occhio a un pubblico in primis giovane e dinamico, quello formato da coloro che si apprestano a firmare il loro primo contratto di energia. Ben fatto, Enel!
Nuova immagine per Tim
Anche le compagnie telefoniche evolvono rapidamente, alla pari dell’ambito di cui si trovano a far parte. E così è anche per Tim, “colosso” tutto italiano del settore, che ha di recente cambiato la sua immagine. Il logo nasce nel 1995, e all’inizio ospita al suo interno la sigla Telecom Italia Mobile. Nel 1998 resta solo il logo con la scritta Tim, poi nel 1999 viene inglobato lo slogan “Vivere senza confini”. Nel 2014 il logo diventa tridimensionale, una scelta pensata – si legge sul sito dell’azienda italiana – per ottenere “più impatto e digital appeal”. Sono tutte varianti di uno stesso modello, in verità, almeno fino al 2016, quando il logo cambia completamente. Realizzato in collaborazione con Interbrand, restano i colori dominanti rosso e blu, ma le linee che rosse che vanno a formare una “T” bianca e la scritta Tim in blu campeggiano adesso su uno sfondo bianco. Una piccola, grande rivoluzione.
La stilizzazione di Instagram
È stato uno dei “casi” del Web in questa prima parte di 2016, senza dubbio uno dei più chiacchierati. Stiamo parlando del cambio di logo realizzato da Instagram questa primavera, una sorta di shock (passeggero…) per la sempre più nutrita schiera di utenti della celebre piattaforma di condivisione di immagini. Mentre il vecchio logo faceva il verso alle ancora più vecchie polaroid, quello nuovo ne rappresenta una versione più stilizzata, benché caratterizzata da una scelta cromatica davvero sgargiante. Il motivo principale di tale cambiamento risiede nella vetustà percepita dagli utenti nei confronti del precedente logo. Quelli di Instagram hanno insomma capito che era tempo di evolversi, di fatto appiattendo l’immagine e stilizzandola nelle linee. Se il must di oggi è togliere gli ornamenti, Instagram non ha fatto altro che adeguarsi ai trend imperanti.
Anche Fanta si aggiorna
Tra i marchi che nella prima parte di 2016 hanno cambiato logo figura anche Fanta, la celebre bevanda analcolica al gusto di arancia. In questo caso, il cambiamento è doppio perché insieme al logo muta anche il packaging del prodotto. In questo caso, le direttrici che guidano la scelta del nuovo logo sono due: la prima, è quella di attualizzarlo ai tempi che corrono, garantendo un layout grafico moderno; la seconda è il taglio accattivante del logo, realizzato su misura per parlare in modo diretto alla clientela-tipo della bevanda di proprietà della Coca Cola: un pubblico giovane (o giovanile), estroverso, spensierato.
Nuovo look per Netflix
E torniamo alla tecnologia, l’ambito più “veloce” e dunque il più sensibile ai cambiamenti repentini di immagine. Questa volta si tratta di Netflix, un vero e proprio “fenomeno” dei nostri tempi. La piattaforma di intrattenimento in streaming che nell’ultimo anno sta spopolando in Italia e nel resto del mondo ha deciso di rifarsi il look, aggiornandolo alla sua posizione di prestigio, alle necessità degli spazi “sociale” e all’aumento della popolarità. Non c’è infatti più alcun bisogno di presentare il nome completo se ormai tutti sanno di cosa si sta parlando. E dunque ecco arrivare, al posto del logotipo, una semplice lettera N. Semplice si fa per dire, perché si tratta pur sempre di design ad alti livelli.
La rivoluzione di Uber
Ebbene sì, anche il famigerato servizio di trasporto automobilistico che funziona via app e permette di dare e ricevere passaggi in tempo reale ha deciso di dare una bella rispolverata al suo logo all’inizio dell’anno. Fondato negli Stati Uniti d’America nel 2009, e da lì diffusosi nel resto del globo, Uber aveva sempre sfoggiato un logo molto semplice e lineare, una lettera “U” contornata da un quadrato chiuso. Decisamente intuitivo, in effetti. Verso febbraio, tuttavia, il restyling del logo di Uber è stato davvero radicale: addio alla lettera, ecco al suo posto un marchio sicuramente più accattivante ma d’altro canto anche molto meno intuitivo. L’immagine centrale, una sorta di cerchio che non si chiude, rappresenta in realtà il bit, ovvero l’unità minima (o meglio: l’atomo) del progresso digitale. A voler essere ancora più fantasiosi, il cerchio centrale e la piccola fessura potrebbero invece simboleggiare la chiave di una macchina. Suggestioni? Chi lo sa. Anche il colore dello sfondo, nel frattempo, cambia in un blu meno scuro solcato da linee curve color azzurro.
Tutti molto belli e a passo con i tempi. Sinceramente l’unico che non mi ha colpito è stato quello della Fanta, poco originale. Se parliamo di creazione logo così come di restyling, secondo me bisognerebbe seguire i trend del momento e non utilizzare caratteristiche così scontate,sembra un logo anni 90..