Qualche tempo fa abbiamo parlato del vintage marketing nel mondo della musica, delle serie tv e dei film. È infatti innegabile che, per sopperire alla profonda crisi d’idee di questo periodo si stia puntando moltissimo ad un ritorno dei prodotti degli anni ’80 e ’90.
Questo tipo di marketing, che fa leva sulla nostalgia, non è una scoperta recente. Le aziende riprendono i propri prodotti di successo e li ripropongono sul mercato ringiovaniti, perché diventino di nuovo attuali e acquistabili. Da una parte c’è il consumatore che comprende e apprezza il rimando al passato perché viene riportato a tempi per lui migliori, forse più semplici, e prova quindi nostalgia; dall’altra parte le aziende, riproponendo prodotti e brand che già in passato hanno avuto largo successo, hanno le basi pubblicitarie e di distribuzione in parte già preparate e perciò non devono fare grandi investimenti. In più, percorrendo questa strada trasmettono valori di sicurezza, autenticità ma anche la flessibilità del prodotto, la sua capacità di adattarsi alla nuova realtà. Si dice infatti che “tutto torna di moda”, ma il 2016 e il 2017 in modo particolare hanno visto uno dei revival più grandi degli ultimi tempi: gli zaini Invicta, le scarpe Diadora, i colori fluo, il retrogaming; tutto, dappertutto, riporta a 20 o 30 anni fa. Il ritorno della gang di Trainspotting nel nuovissimo T2, la splendida opera dei fratelli Duffer, la serie in otto episodi Stranger Things, che tornerà con una seconda stagione ad ottobre, la nuova stagione di X-Files, e ancora il remake di Point Break, il reboot (sfortunato) di Ghostbusters, il prossimo arrivo del nuovo Jumanji, il nuovo IT, nonché l’imminente nuova stagione del cult Twin Peaks.
L’ultima trovata nostalgica è la riproposizione del mitico Nokia 3310, di cui tutti i media stanno parlando in questi giorni. L’azienda finlandese Nokia Oyj (Nokia Corporation) ha avuto diversi problemi ad entrare nell’era degli smartphone e dopo la vendita della divisione mobile a Microsoft e le scarse vendite del modello Lumia le cose non sono migliorate. Ora HDM Global, nata nel maggio 2016 dopo l’acquisto di parte di Microsoft Mobile, ripropone in chiave contemporanea il modello di Nokia 3310, la punta di diamante della precedente amministrazione. La tagline che accompagna l’annuncio è The icon is back e HDM Global ha deciso di proporlo nei negozi ad un prezzo più che accessibile: 50€. Disponibile in Italia dal secondo trimestre del 2017 il nuovo 3310 punta solo all’indispensabile: niente WiFi, GPS e app di ultima generazione (niente WhatsApp, né Facebook, né Messenger), nessuna connettività 3G o 4G, ma solo una lenta connessione 2G utilizzabile solo in casi di necessità. Il telefono è dual sim e supporta un sistema operativo custom chiamato Nokia Series 30+ sviluppato da MediaTek.
Il telefono è disponibile in quattro colori (giallo, rosso, blu e grigio), è dotato di un tastierino numerico, di una fotocamera posteriore da 2 megapixel e mantiene le stesse forme di 17 anni fa. Lo schermo è da 2.4 pollici, a colori ma non touch. Ma il punto forte del prodotto è sicuramente la durata della batteria: HDM promette infatti ben 744 ore di durata in stand-by e 22 ore circa di chiamate (contro le 260 ore in standby e 4 ore e 30 minuti in chiamata del vecchio modello).
Un’altra caratteristica del nuovo 3310 è il ritorno del tanto amato Snake, che per l’occasione si è rifatto il look: ora è a colori ma mantiene il fascino originale del retrogaming.
Con il nuovo vecchio 3310, HDM punta a bissare il successo di vendite dei 126 milioni di esemplari del modello del 2000. Per farlo puntano sulla durata e sulla resistenza e secondo Ben Wood, esperto di marketing mobile, è la strada giusta per il successo:
“Una fetta della popolazione vuole solo un telefono cellulare molto semplice: dal muratore che ha bisogno solo di fare telefonate e inviare sms e gli importa che il telefono non si rompa, a quelli a cui interessa avere un telefono di riserva da usare per le emergenze.”
Vedremo presto se HDM ha avuto ragione.
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