Se escludiamo la Silicon Valley, palesemente fuori categoria rispetto al resto del globo, la città più innovativa al mondo è la cinese Shanghai, che batte in volata New York. A stabilirlo è lo studio che Kpmg ha effettuato attraverso un sondaggio rivolto a importanti executive. Ne emerge una mappa dello sviluppo che abbraccia l’America, l’Asia e l’Europa grazie a città che sono anche dei veri e propri poli di ricerca e sviluppo di soluzioni all’avanguardia. Vediamo più nel dettaglio quali sono le eccellenze in questo campo.
Come detto, l’area di San Francisco/Silicon Valley è stata esclusa dalla ricerca per una sorta di manifesta ed evidente superiorità. I criteri adottati per scegliere le città più innovative erano la presenza di talenti, l’accessibilità alle infrastrutture tecnologiche, la possibilità di stabilire partnership e alleanze, il rapporto diretto con la clientela e l’accesso ai capitali. Condizioni se non indispensabili, quantomeno molto importanti per sviluppare veri e propri poli di innovazione. Caratteristiche che, a quanto pare, la metropoli di Shanghai possiede, giacché si piazza al primo posto di questa speciale classifica. Con i suoi ventiquattro milioni di abitanti, si tratta non solo di una delle più grandi aree urbane al mondo, ma anche di una di quelle più all’avanguardia. Al punto da battere altre due metropoli d’Oriente quali Tokyo e Pechino, che si devono “accomodare” entrambe a pari merito al terzo posto.
L’innovazione, e dunque in particolare l’ambito tecnologico che è sempre quello maggiormente all’avanguardia, risiede nell’Estremo Oriente, con la Cina che fa la voce del leone. Ma anche altre zone del mondo si difendono alla grande. In primis gli Stati Uniti d’America che, oltre alla già citata Silicon Valley, si piazzano al secondo posto con l’area di New York, al sesto con Washington D.C. e Chicago e al nono con Boston. Se la punta d’eccellenza è situata in California, dunque, anche la East Coast americana dimostra di essere assolutamente al passo. E poi c’è l’Europa, che sotto il profilo dell’innovazione intende fare la sua parte. Londra si posiziona al quinto posto della graduatoria, tenendo testa alle città sopracitate, e poi subito dietro c’è Berlino che si piazza al sesto posto a pari merito con Washington e Chicago. Al nono posto, a pari merito con Boston, troviamo l’israeliana Tel Aviv.
Il futuro, dunque, passa da queste parti. O meglio: è qui che viene progettato e messo a punto. E molto spesso a guidare le rivoluzioni sono quelle startup che, partendo da una “semplice” idea (si fa per dire), costruiscono veri e propri imperi. Un esempio per tutti, di cui parliamo spesso su questo blog, è quello di Snap Inc con Snapchat. Ma i campi di applicazione sono i più disparati, così come il reperimento dei fondi necessari che nel 2016 hanno toccato la sbalorditiva cifra di quarantuno miliardi e mezzo di dollari soltanto entro i confini degli States. Ma se un tempo una potenza paragonabile poteva essere quella giapponese, oggi a reggere il confronto con l’America è in particolare la Cina, terra di investimenti e sviluppo. Basti pensare alle marche di smartphone che stanno letteralmente esplodendo sul mercato in questi ultimi anni, da Huawei in giù, per capire come si sta espandendo il gigante asiatico. Il futuro, indubbiamente, passa anche da qui.
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