Ogni volta che utilizziamo il vocabolo “brand”, ci viene subito da pensare a qualche importante marchio sinonimo di modernità, lusso, innovazione, prestigio. Eppure la necessità di “firmare” ciò che si produce, rendendo distintivo qualsiasi manufatto intellettuale (si pensi ai quadri) o lavorativo (i mattoni di un palazzo con il logo del costruttore), è una costante che accompagna l’opera umana fin dall’antichità, al punto che se ne trovano tracce nei più datati oggetti realizzati millenni fa.
Da sempre, dunque, l’umanità sente l’impulso di “firmare” ciò che produce. Soltanto in epoche più recenti, però, il marchio è passato da semplice segno distintivo a importante veicolo di comunicazione dello spirito aziendale e dei valori che rappresenta. In altre parole, il logo deve saper rappresentare un’azienda nel modo più efficace possibile: utilizzare i colori e i font giusti, possedere una forma adeguata, saper parlare in modo diretto e coerente al pubblico al quale il brand si rivolge, riuscire a differenziarsi dagli altri loghi, trasmettere un messaggio positivo e rassicurante sul prodotto o servizio che accompagna.
Con questo articolo andiamo perciò a spiegare nel dettaglio quali sono le caratteristiche essenziali e determinanti che fanno di un logo… un logo perfetto! Una guida pratica per qualsiasi designer esperto o alle prime armi che voglia approfondire il discorso e fare centro al primo colpo. Buona lettura!
Immagine o testo? Chiariamo le idee su pittogramma, logotipo, marchio, marca e pay-off
Anzitutto, è importante precisare che quando si parla di logo si intende genericamente una o tutte le parti che compongono i testi e le immagini di un determinato marchio. In realtà, però, il lessico tecnico distingue tali componenti in:
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pittogramma
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logotipo
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marchio
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marca
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pay-off
Vediamo nello specifico cosa si intende con questi termini.
Che cos’è il pittogramma
Con il vocabolo pittogramma si va a indicare l’elemento iconico del marchio, ovvero un oggetto o una classe di oggetti. Si tratta dunque della parte non verbale, non leggibile e non pronunciabile con cui si identifica l’azienda, motivo per il quale è strettamente necessario che il significato che gli utenti vi daranno sia univoco. Il pittogramma può essere astratto (“ideogramma”) oppure può, viceversa, riprodurre segni somiglianti e comunque affini all’ambito nel quale si opera (“iconografico”). La scelta cromatica incide sul messaggio che si vuole trasmettere: i colori caldi (rosso, giallo, arancione) trasmettono forza, energia, passione; i colori freddi (blu, verde, viola) trasmettono serietà, rassicurazione, professionalità, distacco.
Che cos’è il logotipo
Si tratta della parte scritta – e dunque leggibile e pronunciabile – di un logo (termine che, d’altronde, deriva dal greco logos, ovvero parola). Gli elementi fondamentali del logotipo sono il font e il colore (o i colori). Se si utilizza un singolo segno, si parla di “logogramma”; se si utilizzano dei caratteri già esistenti, si parla di “tipogramma”; se invece il font viene ideato ad hoc per il marchio, si parla di “logotipo” caratterizzato da un proprio font. Come nel caso del pittogramma, anche il logotipo deve essere abbinato a un colore o a una combinazione di colori che rispecchi il tipo di messaggio che il brand vuole inviare agli utenti.
Che cos’è il marchio
Qualsiasi segno distintivo è, di fatto, un un marchio: che si tratti di elementi visuali o di testo, della confezione di un prodotto o della combinazione delle tonalità cromatiche, ogni elemento che rappresenti graficamente in modo idoneo e caratteristico un’impresa rispetto a qualunque altra. Registrato e pertanto protetto a livello giuridico, il marchio può essere composto dal pittogramma, dal logotipo o dall’unione di entrambi.
Che cos’è la marca
La marca, in inglese e spesso anche in italiano brand, è un nome, un simbolo, un disegno o la combinazione di essi grazie ai quali si identificano e distinguono i prodotti e servizi di un’azienda rispetto a quelli di un’altra impresa. La marca si sviluppa pertanto nel rapporto tra l’ideazione e la produzione di un determinato messaggio da parte dell’azienda e il recepimento di tale messaggio da parte della società (o di porzioni specifiche e selezionate di essa). Si dice che “la marca è nella testa dei consumatori” perché rappresenta, appunto, l’idea che gli utenti si fanno di un determinato brand.
Che cos’è il pay-off
Sempre più utilizzato negli ultimi decenni, il pay-off è in sostanza lo slogan che può accompagnare il logo di un’azienda. Il pay-off può essere cambiato nel corso del tempo o, viceversa, restare invariato: si pensi al celebre “just do it” della Nike, o al classico “Dove c’è Barilla c’è casa”. Lo slogan deve essere semplice ma di impatto, facile da memorizzare e in grado di esprimere un concetto in modo univoco (l’invito all’azione nel caso della Nike, la sensazione di comfort e di prodotti fatti con cura nel caso della Barilla).
Come progettare un logo efficace
Adesso che conosci meglio gli elementi che compongono un logo aziendale, non ti resta che renderlo il più possibile efficace per gli scopi che ti sei prefissato.
Premesso e dato per scontato che la creazione di qualsiasi logo presuppone una fase preliminare nella quale si valutano il progetto nel complesso, l’ambito nel quale si opera, la tipologia di pubblico al quale ci si rivolge, è fondamentale tenere bene a mente i seguenti punti-cardine:
- Prima di metterti al lavoro, parla con il cliente Normalmente il cliente conosce poco o nulla di comunicazione e di grafica (anche se quasi sempre è convinto del contrario); tuttavia conosce il campo in cui opera e probabilmente il target di riferimento. Per questo è fondamentale parlare con lui e capire a fondo le sue esigenze, i particolari dell’azienda e del settori all’interno del quale ci muoviamo. Non sto assolutamente consigliando di recepire qualsiasi consiglio grafico che proviene dal cliente, anzi… Tuttavia, un briefing simile è fondamentale per evitare di sprecare tempo e cercare di imboccare la strada giusta.
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Prima di decidere, prova Il modo migliore per capire qual è il progetto migliore consiste nel riversare su carta o al computer (a seconda del modo in cui sei solito procedere) tutte le idee che ti frullano in testa. Buttare giù delle bozze serve a trovare la soluzione ideale, che spesso consiste proprio nell’unione di elementi prelevati da schizzi diversi. Perciò… comincia da qui!
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Non eccedere: l’essenzialità è importante A volte si è portati a pensare che un lavoro molto elaborato sia più efficace e apprezzabile di uno più spartano. Niente di più sbagliato: se vuoi farti ricordare dai consumatori, devi elaborare un logo semplice e senza troppi dettagli e colori che sia in grado di imprimersi nella memoria di chiunque se lo ritrovi sotto il naso. Questo vale per e soprattutto per il font utilizzato: eccedere in soluzioni troppo elaborate può portare difficoltà di lettura e quindi di utilizzo del logo. Ricordati quindi di “immaginare” e di “provare” il logo sui supporti più disparati: dal sito web, alla carta intestata, all’insegna…
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Semplice ma… facile da ricordare Ok, l’essenzialità è un requisito molto importante, ma per imprimersi nella memoria – come si diceva poco sopra – un logo deve essere facilmente ricordabile. Che si tratti del design, del font, dell’insieme, l’importante è catturare l’attenzione.
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Non inseguire le tendenze, pensa a lungo termine Correre dietro a una moda passeggera è un’operazione tanto sbagliata quanto pericolosa: il logo deve essere valido sempre, non solo una stagione o comunque un periodo più o meno limitato di tempo. Un logo che resta sempre attuale e accattivante è certamente un buon logo!
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Efficace in ogni situazione La duttilità di un logo è una delle chiavi del suo successo: deve pertanto essere efficace sia a colori che in bianco e nero, ma è anche fondamentale che il suo design risulti accattivante sia su computer che su prodotti stampati.
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Ricordati di essere coerente Ogni azienda presente sul mercato si rivolge a una o più fette di consumatori: può essere ad esempio un pubblico giovane, un’utenza di casalinghe, una fascia ricca in cerca di auto di lusso, e via dicendo. Il logo deve pertanto essere coerente con il contesto in cui il brand opera e con il pubblico potenzialmente interessato a ciò che viene offerto. Non dimenticarlo mai!
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