Forse avrete già sentito nominare il brand Baubax: creato dal ventinovenne Hiral Sanghavi di Chicago, rappresenta l’ultima frontiera della tecnologia applicata alla moda.
La prima campagna
Tutto è iniziato l’anno scorso, quando Hiral ha avviato una campagna di crowdfunding sul sito Kickstarter per finanziare il progetto a cui stava lavorando. In sole sette ore è riuscito a raccogliere nove milioni di dollari (pur chiedendone solamente 20mila), diventando probabilmente il capo di vestiario più finanziato nella storia del crowdfunding nonché la quinta azienda al mondo ad aver raccolto più fondi in assoluto sulla nota piattaforma. Sanghavi ha realizzato così la sua Travel Jacket, una giacca smart super accessoriata e dotata di una serie di accorgimenti utili a chi viaggia molto e si sposta di città in città.
In un’intervista rilasciata alla rete americana CNN, racconta la nascita del progetto: “Mia moglie lavora sulla West Coast e io sto frequentando un Mba alla Kellogg School of Management. Vado a trovarla, ma è un lungo volo e mi dimentico di portarmi il cuscino gonfiabile da viaggio. Ne ho comprato uno in aeroporto, ed è lì che ho avuto l’idea. Quando ho incontrato mia moglie, che fa la designer, le ho suggerito di crearne uno integrato in una giacca“.
Così, con più di 45 mila finanziatori (gli investimenti sono compresi fra gli 89 e i 120 dollari a testa), viene alla luce il progetto della smart jacket: una speciale giacca realizzata in cotone e disponibile in quattro diverse versioni (sweatshirt, windbreaker, bomber e blazer) che integrano al loro interno 15 diversi scomparti e tasche in grado di contenere tutto il necessario per un comodissimo viaggio: si parte dal cuscino gonfiabile integrato all’interno del cappuccio, per arrivare alla penna inserita nella zip che può essere utilizzata anche come stilo per il proprio tablet o per lo smartphone. Ci sono poi i guanti, l’alloggiamento per le cuffiette auricolari (per evitare fastidiosi nodi), una tasca apposita ospita addirittura una coperta, mentre un’altra è stata pensata per ospitare le lattine delle bibite, senza dimenticare la tasca interna per l’iPad, per lo smartphone e per il passaporto; c’è anche lo spazio per gli occhiali, con l’apposito panno per tenerli puliti.
Grazie al grande successo registrato dalla campagna Kickstarter, Hiral Sanghavi è riuscito a coinvolgere quattro aziende che lo aiutano a realizzare i vari modelli di giacca ed ha trasformato la sua idea in un’azienda con sede a San Francisco: la Baubax, appunto.
Oggi, a poco più di un anno di distanza, l’azienda americana ha annunciato una seconda campagna Kickstarter, destinata al lancio di una nuova linea di abbigliamento e accessori (portafogli e borse) progettati per permettere la ricarica wireless dei device portatili.
La ricarica integrata
All’interno degli abiti e degli accessori sono collocati alcuni sottili pad per la ricarica wireless: per ricaricare si connettono tali pad ad una piccola batteria esterna che, a carica terminata, può essere rimossa o inserita in uno dei portafogli Baubax creati ad hoc.
Le basi di ricarica sono persino lavabili in lavatrice. La batteria al momento ha una capacità limitata, 4,000 mAh nello specifico, per cui va ricaricata con una micro USB dopo ogni uso, ma Hiral ha precisato sono ancora in corso dei perfezionamenti e miglioramenti prima del lancio.
A differenza delle altre soluzioni di ricarica senza fili, l’azienda americana Baubax utilizza unicamente cavi integrati nei capi. Le basi di ricarica sono incapsulate per evitare qualsiasi tipo di surriscaldamento, non possono perciò superare i 40 gradi: se raggiungono quella temperatura, la ricarica continuerà ma sarà notevolmente più lenta.
La nuova campagna Kickstarter
La nuova campagna aperta da Baubax, dal titolo World’s smartest wireless charging Apparel, è online su Kickstarter fino al 26 agosto 2016 e ha l’obbiettivo di raccogliere 100.000 dollari. L’azienda ha anche già fissato i prezzi dei prodotti, che variano dai 50 dollari del portafogli ai 250 dollari dei giubbotti, con speciali sconti per chiunque supporti il progetto sulla piattaforma di crowdfunding. Sanghavi, ottimista, auspica che la produzione possa iniziare appena conclusa la campagna e che tutto possa essere spedito per gennaio 2017.
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