La carta è molto più di un semplice supporto: è un elemento chiave che influenza il risultato finale di ogni stampa. Che si tratti di un progetto professionale o personale, scegliere il tipo di carta giusto significa valorizzare il contenuto e raggiungere l’effetto desiderato. In questa guida completa analizziamo le principali tipologie di carta, le loro proprietà, classificazioni e usi, per aiutarti a orientarti nella scelta più adatta.
Indice:
Le proprietà della carta
Prima di scegliere la carta per il tuo progetto, è importante conoscerne le caratteristiche principali. Ogni tipo di carta, infatti, ha proprietà fisiche, meccaniche e sensoriali che influiscono sull’aspetto visivo, sulla resa in stampa e persino sulla sensazione al tatto.
Vediamole insieme:
- Grammatura: più il valore è alto, più la carta risulta spessa e solida. Un valore basso è adatto per stampe leggere, un valore alto per progetti di maggiore rilievo.
- Spessore (calibro): misura dello spessore fisico della carta. Due carte con la stessa grammatura possono avere spessori diversi e dare sensazioni diverse al tatto.
- Opacità: indica quanto la carta impedisce alla luce di passare. Più è opaca, meno si vede il retro della stampa: utile per brochure e volantini fronte-retro.
- Punto di bianco: la tonalità del bianco può essere fredda o calda e incide sulla resa dei colori e sul comfort di lettura.
- Lisciatura: una superficie liscia valorizza le immagini, una più ruvida aggiunge un effetto materico.
- Assorbenza: la carta deve assorbire bene l’inchiostro, senza esagerare, per garantire colori nitidi e senza sbavature.
- Rigidità e resistenza: una carta rigida è ideale per materiali che devono durare o restare ben visibili.
- Tattilità: la carta può essere liscia, ruvida o vellutata, e la sensazione al tatto contribuisce all’effetto che il prodotto stampato trasmette a chi lo riceve.
Tipi di carta per finitura superficiale
Una delle classificazioni più comuni della carta riguarda la sua finitura superficiale, ovvero il trattamento che ne definisce l’aspetto e la sensazione al tatto. Questo parametro influisce direttamente sulla resa dei colori, sulla leggibilità e sull’impatto visivo complessivo. Ecco le principali tipologie da conoscere:
Carta patinata
La carta patinata è uno dei supporti più diffusi nella stampa pubblicitaria e commerciale. Grazie a un trattamento a base di sostanze minerali, la sua superficie è liscia e poco porosa, con una resa cromatica elevata. Esistono tre varianti principali:
- Lucida: brillante, ideale per immagini ad alta definizione, come per cataloghi e poster.
- Opaca: più morbida al tatto, riflessi ridotti, ideale per brochure e copertine eleganti.
- Satinata (silk): una via di mezzo tra le due, unisce definizione visiva e tattilità vellutata.
È perfetta per la stampa offset e digitale, ma meno indicata per la scrittura a penna e soggetta a graffi o impronte.
Carta usomano
Conosciuta anche come carta naturale, non è patinata e ha una superficie più ruvida e assorbente. Garantisce un’ottima leggibilità e una resa più calda e autentica. È la carta più utilizzata per confezionare per libri, quaderni, riviste culturali, modulistica e progetti che richiedono scrivibilità.
Carta groffata
Si distingue per una texture in rilievo, ottenuta con una lavorazione meccanica. Può imitare tessuti, lino o motivi decorativi. È perfetta per inviti, biglietti da visita e packaging di pregio. Offre un forte impatto sensoriale, ma richiede più attenzione in fase di stampa.
Carta perlata o metallizzata
Ha un aspetto brillante o iridescente grazie a pigmenti speciali. Dona eleganza e raffinatezza a ogni progetto. Utilizzata per inviti di matrimonio, packaging cosmetico, etichette di lusso e biglietti prestigiosi. Attira lo sguardo, ma non è sempre compatibile con tutte le tecniche di stampa e ha costi più elevati.
Tipi di carta per grammatura
Un altro parametro fondamentale da valutare quando si stampa un progetto è la grammatura della carta, ovvero il suo peso espresso in grammi per metro quadro (g/m²).
La grammatura influisce su come si piega, su che tipo di rilegatura puoi usare e su che effetto farà il tuo stampato. Se vuoi avere maggiori informazioni al riguardo e capire quale grammatura scegliere per il tuo stampato, dai un’occhiata al nostro articolo.
In ogni caso, cerchiamo comunque di chiarire le idee qui sotto. Ecco una panoramica delle grammature più comuni e dei loro utilizzi:
60–90 g/m²
Leggera e sottile. Usata per fotocopie, carta da lettere, volantini economici.
100–170 g/m²
Equilibrata tra leggerezza e consistenza. Adatta a depliant, schede, riviste.
170–250 g/m²
Cartoncino sottile. Perfetta per brochure piegate, copertine, cartoline.
250–350 g/m²
Più rigida e resistente. Ideale per biglietti da visita, menù, packaging.
350+ g/m²
Supporti strutturali. Utilizzati per copertine rigide, totem, scatole.
Tipi di carta per materiale
Un altro modo per classificare la carta è guardare da cosa è fatta: in altre parole, qual è il materiale utilizzato per realizzarla. La composizione influisce sul colore, sulla consistenza, sulla resistenza e anche su come si comporta durante la stampa.
Qui sotto trovi le principali tipologie in base al materiale usato:
Carta in cellulosa vergine
Realizzata con fibre di legno non ancora utilizzate, provenienti da foreste gestite in modo responsabile (FSC o PEFC). È la carta più diffusa nell’editoria e nella stampa commerciale, grazie alla sua resistenza e alla qualità visiva uniforme. Disponibile in molte varianti: patinate, naturali, goffrate e colorate.
Carta riciclata
Prodotta con carta usata, trattata per eliminare gli inchiostri e rilavorata. Oggi ha una qualità molto alta e si trova in diverse versioni, dalle patinate alle goffrate. Ideale per chi cerca soluzioni sostenibili senza rinunciare all’estetica.
Carta da fibre naturali alternative
Utilizza fibre come cotone, lino, canapa, bamboo o alghe. È morbida e piacevole al tatto, spesso usata per stampe pregiate, partecipazioni o progetti artigianali. Una scelta etica e originale, che valorizza la sostenibilità.
Carta kraft
Molto resistente, di solito marrone, è prodotta con fibre di conifere. Perfetta per il packaging grazie alla sua robustezza e al look naturale. Spesso scelta per comunicazioni che vogliono trasmettere autenticità e attenzione all’ambiente.
Carte speciali e tecniche
Racchiudono un’ampia gamma di carte pensate per usi specifici: impermeabili, ignifughe, magnetiche, adesive, fotografiche o in stone paper. Alcune resistono all’acqua o agli strappi, ideali per ambienti difficili o lavorazioni particolari.
Tipi di carta per utilizzo
Oltre alla grammatura e alla finitura, un altro modo per orientarsi nella scelta è pensare all’uso finale della carta: a cosa ti serve? Ogni progetto ha esigenze diverse, che si tratti di un romanzo, di una brochure o di un packaging. E la carta giusta può davvero fare la differenza. Le principali categorie in base all’utilizzo:
Carta da stampa editoriale
Solitamente si usano carte usomano o patinate opache, pensate per garantire una buona leggibilità. Perfette per testi lunghi come romanzi, manuali o riviste culturali.
Carta per comunicazione aziendale
Per dare un’immagine formale e professionale. Si preferiscono carte bianche, lisce o leggermente marcate, ideali per carta intestata, buste coordinate e presentazioni.
Carta per marketing e pubblicità
Serve a catturare l’attenzione. Meglio scegliere carte con ottima resa dei colori, come le patinate lucide o satinate. Usata per volantini, pieghevoli, cataloghi e affissioni.
Carta per progetti creativi
Carte originali, spesso decorative o con texture particolari. Ottime per inviti, scrapbooking, biglietti speciali e copertine fuori dagli schemi.
Carta per packaging
Deve essere robusta, resistente all’uso e spesso anche bella da vedere. Ideale per scatole, astucci, etichette o sleeve di prodotto.
Come si produce la carta?
Dopo aver esplorato tutte le sue caratteristiche e applicazioni, è utile capire come nasce, concretamente, un foglio di carta. Il primo passo è la preparazione della polpa di cellulosa, ottenuta mescolando le fibre con acqua fino a formare una sospensione omogenea. Questa miscela viene poi filtrata su un nastro trasportatore per eliminare l’eccesso d’acqua e ottenere un foglio grezzo. A questo punto si passa alla pressatura e all’asciugatura, fasi cruciali per compattare le fibre e ottenere una superficie regolare. Successivamente, la carta può essere sottoposta a trattamenti specifici, come la patinatura, per migliorarne la stampabilità, o la calandratura, che ne aumenta la lisciatura. Infine, viene tagliata nel formato desiderato, arrotolata o confezionata in risme.
Oggi, le cartiere moderne prestano grande attenzione all’impatto ambientale e ottimizzano il consumo di acqua, utilizzando energia rinnovabile e implementando processi di riciclo sempre più efficienti.
Storia della carta: dalle origini a oggi
Per capire davvero cosa abbiamo tra le mani quando sfogliamo un libro o apriamo una brochure, vale la pena fare anche un salto indietro nel tempo. La carta ha una storia lunga e affascinante, che racconta anche un po’ la nostra.
La prima forma di “carta” è il papiro, usato nell’antico Egitto già nel 3000 a.C., ricavato dalla pianta omonima. Tuttavia, la vera invenzione della carta, come la conosciamo oggi, risale al II secolo d.C. in Cina, grazie all’ufficiale di corte Cai Lun, che ideò un metodo per ottenere fogli da fibre vegetali macerate e pressate.
La tecnica si diffuse attraverso la Via della Seta, raggiungendo il mondo arabo nel VII secolo e approdando in Europa nel XII secolo, prima in Spagna, poi in Italia (Fabriano fu uno dei centri di eccellenza). Con la nascita della stampa a caratteri mobili di Gutenberg nel XV secolo, la carta divenne il supporto principale per la diffusione del sapere.
Il grande salto industriale avvenne nel XIX secolo con l’introduzione delle macchine continue per la produzione della carta, che sostituirono il lavoro manuale e permisero la diffusione su larga scala. Oggi la carta continua ad accompagnare la nostra quotidianità, evolvendosi in termini di sostenibilità, qualità e varietà di applicazioni.
Conclusione
Come abbiamo visto, la carta rappresenta un elemento comunicativo a tutti gli effetti. Conoscere le sue tipologie significa scegliere il supporto più adatto per valorizzare il proprio progetto. Affidati all’esperienza di Stampaprint: troverai un’ampia gamma di carte tra cui scegliere e un team sempre disponibile per consigliarti al meglio. Inizia ora il tuo progetto di stampa con noi!
ciao, puoi aiutarmi dandomi un riferimento a un sito o documentazione standard a supporto della classificazione data alla carta x stampa (tipo A, B,C,) e sue caratteristiche minime quali grado di bianco, opacità, spessore, brillantezza,.grazie
Ciao Rolando!
Grazie per il tuo quesito.
In generale ti consiglierei di guardare la classificazione delle carte che offre Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Formato_carta: vedrai che tramite una tabella fornisce tutti i dati di cui potresti aver bisogno. Per quanto riguarda invece le caratteristiche come il grado di bianco o l’opacità della carta variano da fornitore a fornitore, se hai particolari esigenze puoi chiedere al tuo tipografo, il quale saprà dirti nel dettaglio tutte le peculiarità della carta su cui stampa. Per farti un idea pratica del prodotto che andrai a stampare ti consigliamo di richiedere un campionario carte, che mostra tutte le possibilità offerte dal tuo stampatore.
Noi ad esempio, di fronte a particolari esigenze del cliente, inviamo direttamente a casa un campionario carte per far si che il cliente si possa rendere conto del tipo di carta da utilizzare in base ai propri lavori grafici https://www.stampaprint.net/it/campionature-carta/1811-campionature-carta.html.
In quel modo ognuno può capire quale carta può avere un buon grado di bianco e le relative grammature.