Un progetto pensato da donne per le donne (ma non solo), questo è Freeda, una nuovissima app in sviluppo proprio in questi giorni. Si tratta di un’app che segnala e permette di segnalare quali siano le strade e i percorsi più tranquilli e quali quelli a cui prestare più attenzione. L’app fornirà prima di tutto una mappa delle città, con ogni indicazione relativa ai trasporti e alla mobilità, anche in base all’orario e alle recensioni fornite dalle utenti e in particolare segnalerà iniziative e servizi pensate appositamente per le donne. Non a caso infatti il motto di Freeda è Feel free around e l’obiettivo delle due fondatrici Eleonora Gargiulo, psicologa napoletana, e Ilaria Zonda, designer di Varese, è quello di offrire alle utenti un quadro esaustivo sulle zone della città più sicure e quelle in cui prestare più attenzione, per aiutare a sentirsi più sicure e combattere la percezione di pericolo che si respira ogni giorno dai media.
“L’idea di dare vita ad una app che potesse migliorare la sicurezza delle donne ha preso forma nel maggio 2016. Ai tempi lavoravamo in un laboratorio della Telecom all’interno del Politecnico di Torino come ricercatrici, e si può dire che la precarietà dell’occupazione ci ha dato l’input di svoltare e buttarci in un’avventura tutta nostra. Nel settembre 2016, dopo aver vinto un bando, abbiamo intrapreso un percorso di accelerazione a Bologna, e da lì il nostro progetto ha iniziato a diventare concreto.” raccontano Eleonora e Ilaria.
Il progetto Freeda ha vinto prima il Primo Premio del Civic Hackathon del Comune di Bologna e, lo scorso luglio, ha partecipato alla TIM #Wcap ed è stata selezionata, assieme ad altre 25 startup per partecipare al programma di accelerazione 2016 con un gran di 40 mila euro. Durante i primi tre mesi di accelerazione, le startup hanno potuto sviluppare la propria idea d’impresa aiutati dalla mentorship dello staff TIM #WCap e da tutte le infrastrutture messe loro a disposizione. Hanno poi potuto beneficiare per 9 mesi degli spazi di coworking, con la possibilità di partecipare a incontri con investitori, istituzioni e mondo accademico. Le startup selezionate (tra oltre 1000 candidature ricevute) propongono soluzioni innovative nei settori più promettenti dell’economia digitale a supporto dello sviluppo delle reti di nuova generazione. Il team Freeda è infine approdato nello spazio Impact HUB di Torino.
Il core di tutto il progetto Freeda è la progettazione dal basso: Eleonora e Ilaria hanno scelto di non usare dati provenienti da organi ed istituzioni quali la Questura o altri uffici pubblici, bensì basare tutto il meccanismo e la credibilità dell’applicazione sulle recensioni della community, ritenendole più vicine al sentire comune e alla percezione femminile. Ogni utente può dunque inserire il suo voto su uno o più luoghi della città, con diversi parametri di valutazione (Il posto è abbastanza illuminato? Hai ricevuto delle molestie verbali? La via è nascosta o di passaggio?), animando la piattaforma come se fosse un piccolo social network di utilità sociale. Questa co-progettazione tuttavia non vede unicamente il coinvolgimento dei privati, sono infatti moltissime le associazioni femminili che hanno scelto di collaborare con Freeda, sia a Torino – Lunethica, Hollaback – che a Bologna –Associazione Orlando, Biblioteca delle Donne – a dimostrazione che l’unione fa davvero la forza.
Al momento la app è in beta, ma le ragazze (e la quota azzurra del team, lo sviluppatore Andrea Valenzano) stanno lavorando per farla arrivare sugli store mobile entro la fine dell’anno. Tuttavia, chiunque desideri aiutare il team di lavoro non deve fare altro che contattarli, avendo così la possibilità di diventare tester.
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