L’invenzione della stampa tradizionale ha cambiato il modo di comunicare nel mondo, e anche la diffusione della stampa 3D sta portando innovazioni non solo nel settore della grafica, ma anche della scienza e della vita quotidiana. Questa tecnica di realizzazione di oggetti mediante produzione additiva ha inizio nel 1986, grazie alla pubblicazione del brevetto di Chuck Hull. Da allora la stampa 3D è sempre stata in continuo aggiornamento ed evoluzione, con l’aggiunta di nuove tecniche di stampa, di innumerevoli materiali e diverse caratteristiche meccaniche.
Ma come funziona questa curiosa tecnica? La stampante tridimensionale lavora prendendo un file 3D da un computer per poi compiere una serie di porzioni in sezione trasversale. Ciascuna porzione è poi stampata l’una in cima all’altra per creare l’oggetto in 3D. I macchinari usati si sono evoluti tanto da diventare persino piccole stampanti per uso amatoriale, utilizzate per creare oggetti direttamente a casa.
Come spiegato in precedenza, questo metodo di stampa ha portato innovazioni nell’ambito della scienza e della vita quotidiana. Un’invenzione curiosa e ancora in fase di sviluppo è stata creata da Jun Kamei, designer e scienziato dei materiali del Royal College of Art. Jun Kamei ha ideato “Amphio”, un equipaggiamento per immersioni che trasforma l’uomo in una creatura acquatica dotata di branchie.
Queste branchie si possono indossare come una semplice sciarpa ed, essendo più leggere di un classico equipaggiamento da sub, sono indossabili da tutti. Questa creazione è formata da uno speciale materiale poroso e idrofobico che aiuta la respirazione subacquea dando ossigeno dall’acqua circostante, e nel mentre riesce ad espellere all’esterno l’anidride carbonica accumulata nel sistema. Il progetto è ancora in fase di sperimentazione, ma l’idea sta incuriosendo molte persone appassionate di immersioni.
La stampante 3D, oltre a creare oggetti curiosi e insoliti, sta aiutando i medici nel campo della chirurgia. Uno studio condotto da Nicholas Cohrs e dai suoi colleghi del Politecnico Federale di Zurigo sta sperimentando il primo cuore artificiale stampato interamente in 3D.
Questo prototipo, realizzato interamente in silicone, ha le dimensioni di un cuore umano ed è composto da due ventricoli che si contraggono grazie all’azione meccanica dell’aria che viene pompata al suo interno. Questo progetto non è ancora stato confermato, poiché i medici stanno cercando un materiale più leggero e resistente, ma il team ha informato i giornalisti di essere sulla strada giusta. Nel corso del tempo tale tecnica ha permesso anche di creare costruzioni, come ad esempio il ponte per pedoni creato ad Amsterdam; ma ha anche permesso di ideare penne, che con delle speciali ricariche disegnano oggetti tridimensionali.
Molto recentemente sono uscite anche delle scarpe realizzate con questa tecnica; infatti la stampante Carbon ideata da Joseph De Simone realizza calzature leggere in modo ultra veloce, grazie ad un braccio meccanico che si immerge in un liquido tirando fuori la plastica da modellare in base al progetto finale.
La stampa 3D è sempre in fase di aggiornamento, e nel futuro rivoluzionerà il modo di creare le cose, forse chissà, un domani le case verranno costruite con grandi stampanti 3D.
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