Oggi Google festeggia vent’anni, e lo fa attraverso un apposito Doodle che appare come da tradizione nella home page del motore di ricerca. L’occasione è buona per ripercorrere la storia e le curiosità legate a quello che attualmente è il brand dal valore più elevato al mondo, nonché ovviamente il sito più visitato in assoluto nel Web. Sei pronto per saperne di più attorno al marchio e all’evoluzione della “Grande G”? Bene, allora non mi resta che augurarti una buona lettura!
Google: quando tutto è iniziato
Due studenti di Stanford, Larry Page e Sergey Brin, fondano la loro azienda chiamata Google il 4 settembre 1998; allora non si sarebbero mai immaginati il successo che avrebbero riscosso negli anni a seguire. A venti anni esatti di distanza, possiamo constatare che Google è entrato prepotentemente nelle nostre vite ed ora non riusciamo più a farne a meno per un’infinità di motivi: la sua efficienza, la varietà di informazioni e i continui aggiornamenti per stare sempre al passo con i tempi. Per non parlare delle sue applicazioni che utilizziamo in tutti i momenti della giornata. Il compleanno viene tradizionalmente festeggiato il 27 settembre, data in cui il motore di ricerca è andato online per la prima volta.
Le varie sedi
Il luogo in cui tutto ha preso vita è stato il garage di una amica di Page e Brin situato in California, più precisamente a Menlo Park. Grazie però alla crescita vertiginosa della loro società, la sede fu trasferita prima a Palo Alto e successivamente a Mountain View, dove tuttora si trova dal 2003.
Il reale inventore di Google
Nel mondo della ricerca tecnologica, alcune menti che hanno contribuito al progresso preferiscono rimanere nella penombra senza ricevere attenzioni o riconoscimenti; uno di questi è l’ideatore del primo algoritmo di Google Massimo Marchiori. Questo matematico, nel 1997, partecipò ad una conferenza in California dove presentò la sua idea e, successivamente, la spiegò nel dettaglio a Larry e Sergey che la svilupparono a Stanford per creare Google. Marchiori afferma di non essere geloso del successo dei fondatori dell’azienda perché il suo scopo nella vita è dedicarsi alla ricerca e allo sviluppo, cose che non avrebbe potuto fare se si fosse applicato esclusivamente ad un algoritmo.
I servizi più famosi
Il browser Chrome, che vanta circa 3 miliardi di ricerche al giorno, può essere fiero del lavoro che sta svolgendo se teniamo conto che ha solo 10 anni di vita.
Gmail, la cui data di presentazione coincideva con un Pesce d’Aprile, si pensava fosse uno scherzo dei programmatori; invece al giorno d’oggi conta 1,5 miliardi di account registrati.
Maps, utilizzato dagli utenti dal 2005, fornisce carte geografiche della maggior parte della superficie della Terra e la posizione di molti servizi come ristoranti, negozi, alberghi e tanto altro.
Google Traduttore, reso pubblico nel 2006, ha aggiunto ben 17 lingue alle prime 10 che parlava inizialmente; quindi, al giorno d’oggi, riesce a tradurre e parlarne 27.
Google Drive, che è un servizio di archiviazione e condivisione di qualsiasi file, quando è stato lanciato nel 2012 rendeva disponibili solo 5 GB, mentre ora ben 15 GB.
YouTube, che è stato acquistato da Google nell’ottobre del 2006, conta 1,8 miliardi di persone che ogni mese lo utilizzano.
Perché si chiama Google?
In principio il nome scelto per il motore di ricerca era “Googol”, il cui significato, utilizzato nel campo della matematica, stava a indicare un 1 seguito da 100 zeri. Sfortuna vuole che, quando è stato il momento di registrare il dominio, un errore di trascrizione l’abbia modificato in “Google”.
La scelta dei colori
Anche se non è così scontato, i colori e il loro ordine non sono casuali ma hanno un significato ben preciso. I colori utilizzati sono quelli primari, si inizia con il blu per la G, poi il rosso e il giallo per le due O; ma dopo il blu della seconda G, al posto del rosso, hanno colorato la L di verde, per poi finire con il rosso per la E. Questa scelta di aggiungere un colore non primario sta a significare la società, che pensa in modi diversi e non segue regole.
Da dove arriva il termine “Googlare”?
Nel 2002 viene utilizzato per la prima volta in una serie tv il termine “googlare”, che significa cercare qualcosa su internet, più precisamente con il motore di ricerca Google. Quattro anni dopo il termine “to google” viene introdotto nell’Oxford English Dictionary.
I Doodle
Per chi non lo sapesse, i doodle sono delle animazioni che vengono pensate per ricordare date importanti e anniversari, come la Festa della Donna, Natale, Pasqua o la nascita di un personaggio importante. La loro invenzione risale al 1998, quando i fondatori Brin e Page misero il logo della manifestazione Burning Man Stick dietro la seconda O per comunicare ai visitatori del sito che quel giorno non sarebbero rimasti in ufficio perché stavano partecipando a questa manifestazione.
L’importanza dei Lego per Google
I Lego hanno avuto un ruolo molto importante per i due giovani universitari perché, non potendo contare su grandi risorse finanziarie ma solo su 10 dischi da 4 Gigabyte, i due amici li hanno uniti in un server fatto di Lego. Mano a mano che aumentava il materiale aggiungevano pezzi Lego, geniale a dir poco. Questa fantastica trovata è esposta al campus di Stanford, dove Google ha preso vita.
Il flop degli occhiali
Il colosso Google nel 2015 aveva progettato degli occhiali grazie i quali potevi apprendere informazioni senza utilizzare le mani per digitare. L’idea sfortunatamente era troppo all’avanguardia per il periodo in cui è stato lanciato il prodotto, così venne ritirato dal mercato.
Il gioco nascosto
Google nasconde molti segreti, tra cui svariati giochi: uno di questi si chiama “Atari Breakout”, per giocarci non si deve fare altro che digitare su Google Immagini “Atari Breakout” e tutte le foto comparse si trasformeranno in blocchi da rompere.
Chi vive a Mountain View?
Il giardino che si trova attorno alla residenza Google è abitato da 200 capre affamate che tengono il prato tagliato e curato. L’azienda non poteva pensare a una soluzione migliore aggiungendo quel tocco green alla sua immagine.
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