Alzi la mano chi almeno una volta non si è imbattuto nel fantomatico “Vuoto Creativo”: il cursore che pulsa, il template di Illustrator o di Photoshop completamente bianco o, nella peggiore delle ipotesi, pieni di correzioni, prove ed errori.
“E’ come se il monitor mi guardasse e mi dicesse ‘ti prego fa qualcosa!’”.
Cercando di descrivere il fantomatico blocco creativo non possiamo escludere quelle scene che parlano di panico emotivo, di cervello in tilt, di rughe sulla fronte che ti danno un’espressione corrucciata e che manifestano tutta la tua frustrazione e la tua ansia. E così passano prima i minuti e poi le ore e il progetto del tuo cliente non è ancora pronto, hai in arretrato tante cose da fare, il telefono che squilla e le e-mail che continuano ad arrivare. A quel punto il blocco è decisamente conclamato e la frustrazione sale senza che te ne renda conto.
Se ti sei riconosciuto nella scena appena descritta, allora il fantomatico blocco ha colpito anche te e avrai, magari, cercato di capire che cosa sia, perché ti assale e – cosa fondamentale – come liberartene. Nasce da parte nostra la curiosità di indagare e di approfondire il fenomeno, perché, sappiatelo, assale anche noi.
Nessuno è immune, quindi, al blocco: in poche parole, si salvi chi può.
Cercando fonti utili e documentazioni attendibili si trova davvero di tutto: c’è chi affronta la cosa in termini psicologici, c’è chi invece ironizza ed esorcizza il fenomeno scherzandoci su. Aldilà dell’approccio con cui il fenomeno è indagato ognuno di questi ha in comune una parola a noi cara, amata e cercata: la creatività.
Creatività: questa conosciuta… o forse no?
Creatività s. f. [der. di creativo. – Virtù creativa, capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia. In psicologia, il termine è stato assunto a indicare un processo di dinamica intellettuale che ha come fattori caratterizzanti: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, originalità nell’ideare, capacità di sintesi e di analisi, capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze. (definizione del Dizionario Treccani)
In questa definizione si parla di idee, intelletto, fantasia… come a dire che la creatività è fatta da una serie di ingredienti che, mixati ad hoc, danno come risultato uno sbalorditivo successo creativo. Beh caro grafico, ti propongo un quesito scottante: essere creativi significa, allora, essere i piccoli “Picasso” di casa propria?
Documentandoci, crediamo di capire che in realtà, più che di una competenza, si stia parlando di un atteggiamento da coltivare con pazienza e parsimonia; essere creativo non significa soltanto essere il genio della lampada che, “tac”, crea cose sbalorditive, ma spesso è “un’arte nell’arte della vita” che va capita e nutrita di stimoli e di incoraggiamenti propositivi.
Sicuro è che nel mondo della grafica e del design la creatività è il valore aggiunto, l’asso nella manica che rende straordinarie cose che fino a prima non si erano mai nemmeno pensate. Questo non vuol dire creare cose assolutamente nuove, ma forse la ricetta vincente sta nell’essere colui che si diletta nella ricerca di connessioni diverse che forse fino a prima qualcun altro non aveva colto. La cosa che ci piace di questo discorso è la possibilità di coltivare la propria creatività: in questo non ci si laurea ma ci si può sentire liberi di nutrirla nel modo più affine a sé stessi.
Il blocco: ma che cos’è?
Eccoci arrivati al cuore di questo articolo: definire che cosa possa essere un blocco emotivo e perché nasce.
Le domande che ci siamo fatti e che magari ti sarai fatto anche tu sono:
“Da dove viene?” “Posso evitarlo?” “Come posso liberarmene?” “Perché può nascere da un momento all’altro?”.
Bene, cerchiamo di rispondere a tutti questi scottanti quesiti.
La prima cosa che ci sentiamo di dire è che la creatività non è una scienza perfetta: non esiste una formula magica, una medicina che ci permetta di aumentarla, ma tutto dipende da noi. Pensiamola come un muscolo: una sana alimentazione creativa fatta di idee e di stimoli, un allenamento costante possono aiutare la creatività a perdurare nel tempo.
A questo punto pensiamo al blocco creativo: che cosa succede durante l’allenamento creativo che fa andare in tilt il sistema?
Spesso i motivi dell’insorgere del blocco creativo possono essere molto vari: a volte sono le classiche frasi “sabotatrici” che ognuno conserva nel taschino della camicia del tipo “questa idea non funzionerà mai”, “questo progetto non mi piace”, “non sono capace”… e così potremmo continuare con una lunga lista di pensieri che, probabilmente, conosci meglio di noi. A volte nasce dallo stress, a volte dalla paura di cambiare. Certo è che la metafora che più si addice è quella dell’ostacolo, bada bene, non insormontabile ma fastidioso che si mette proprio tra te e la tua materia prima più importante: la creatività.
Come possiamo aggirarlo?
Se fossimo delle macchine potremmo resettarci con “CRTL + ALT + CANC”, ma purtroppo questi tre tastini magici non esistono.
Abbiamo, allora, stilato una lista di possibili fonti appetibili e divertenti per nutrire questo lato fantasioso: ognuno potrà stilare una propria personalissima lista di risorse che variano a seconda della propria personalità.
Parola d’ordine: stimolare la creatività
Se parliamo di strumenti per nutrire la creatività, allora facciamo appello alle cose che ci piacciono, ci rilassano e ci aprono la mente. Ecco che la lista qui sarà davvero divertente: ci potrà essere la tua canzone preferita, una passeggiata, cucinare qualcosa, il migliore amico/a, il tuo animale domestico, una seduta in palestra, un film, una telefonata, fare shopping, mangiare la cioccolata… insomma, in tutto questo il denominatore comune è la capacità di staccare per un momento la spina (anche dieci minuti) e poi tornare con un approccio che molto probabilmente ti aiuterà a vedere le cose in modo diverso. Questo perché il blocco appunto nasce dalla frustrazione, dalla rigidità, dal non riuscire a vedere le cose come se fossero la fetta di una torta molto più grande. Prendi una distanza dalla tua paura e dalla tua ansia, anche solo per pochi minuti; ritornerai a vedere quella torta con entusiasmo.
Bene caro creativo, ti lasciamo con una bella frase tratta dal libro Mangia, Prega, Ama di Elizabeth Gilbert, che si prodiga a dare consigli, nel corso della narrazione, per una vita pienamente creativa; l’abbiamo scelta perché crediamo dia una visione ottimista dell’argomento. Se ti capita leggi anche il libro come ottimo strumento creativo.
«Ho visto così tante persone di talento, creative e originali infuriarsi contro il loro stesso lavoro, o anche peggio, abbandonare il proprio lavoro per la frustrazione che hanno incontrato lungo il percorso. La frustrazione, la parte dura, l’ostacolo, le insicurezze, la difficoltà, il “non so cosa fare con questa cosa ora”, quello è il processo creativo».
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