Uno degli eterni dubbi che ronzano nella testa di chi deve caricare un file per inviarlo in stampa riguarda l’abbondanza: un vocabolo che per molti era (e forse è ancora) un vero e proprio incubo. Che cos’è e a cosa serve, dunque, l’abbondanza? Come va calcolata? E come ci si deve comportare per evitare risultati inattesi una volta che riceveremo il prodotto richiesto? Vediamo di rispondere a tutte queste domande con una veloce e semplice guida in materia: dopo averla letta, non potrai più sbagliare!
Abbondanza: che cos’è e a cosa serve
Qualsiasi sia la tipografia (tradizionale oppure online) alla quale hai intenzione di rivolgerti per stampare, ti verrà richiesto di inserire nel file un’abbondanza variabile a seconda del tipo di materiale e degli standard richiesti dal medesimo stampatore. Se non sei un grafico professionista, però, probabilmente non conosci né il significato di tale vocabolo (non nella sua applicazione nel mondo della stampa, quantomeno), né il motivo per cui viene chiesto di inserirla nel file.
Spiegare che cos’è l’abbondanza è semplicissimo: si tratta di un margine di qualche millimetro che va aggiunto a ogni lato del file. Facciamo un esempio: se dobbiamo stampare un volantino di dimensioni 98×210 millimetri, probabilmente ci verrà richiesto di inviare un file da 102×214 millimetri.
Il motivo per cui viene indicato di inserire un margine che potremmo definire “di sicurezza” è presto detto: come per qualsiasi lavorazione meccanica, anche quella di taglio di un prodotto tipografico non è solitamente preciso al 100%, e in genere viene calcolata una tolleranza di errore di un paio di millimetri per lato (quantomeno su carta, perché su prodotti come gli striscioni il margine aumenta). L’abbondanza, dunque, serve a evitare brutte sorprese a stampa eseguita.
Vuoi realizzare un file grafico perfetto per la stampa, senza incorrere in errori ed evitando brutte sorprese a lavoro concluso? Scarica la nostra guida e scopri come risolvere tutti i tuoi dubbi!
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Come va calcolata l’abbondanza?
Come si diceva poco sopra, ogni tipografia ha richieste differenti a seconda del macchinario che utilizza, della tipologia di prodotto che si richiede e del margine di errore che calcola a seconda dei casi. Il consiglio è pertanto quello di contattare direttamente il tipografo di fiducia e chiedere lumi in merito. Se hai intenzione di rivolgerti a una tipografia online, solitamente troverai indicate le richieste nelle pagine del prodotto o dell’ordine: qui ad esempio puoi trovare i formati dei flyer disponibili e poi scaricare le istruzioni grafiche. Se il file presenta uno sfondo, ricordati di estenderlo anche all’abbondanza: in questo modo eviterai di ritrovarti con un probabile bordino bianco.
Abbondanza: un paio di regole da tenere bene a mente
Adesso che sai che cos’è l’abbondanza e come va calcolata, andiamo a spiegare un altro paio di “trucchetti” utili per predisporre un file ad hoc.
Il primo riguarda la distanza di testi ed elementi grafici importanti rispetto al bordo: sempre al fine di scongiurare eventuali, inopinati tagli, il consiglio è di mantenerli ad almeno 6 millimetri di distanza rispetto al bordo. Così facendo, sarai certo che non verranno eliminati dal macchinario in fase di stampa.
Un altro suggerimento che vogliamo darti consiste nell’eventuale inserimento di cornici a livello grafico: se inserite troppo vicine al bordo, infatti, si rischia che da un lato siano tagliate in modo diverso rispetto all’altro, con un effetto visivo sgradevole. Il consiglio è dunque di mantenerle a circa 1 centimetro dal bordo: in questo modo, anche se la macchina non sarà precisa, difficilmente ci si potrà accorgere della differenza tra un lato e l’altro.
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