Alcuni sono pronti da tempo, altri sono appena stati terminati (è il caso dell’Italia), altri ancora sono in fase di ultimazione. Il grande puzzle di Expo 2015 si arricchisce ogni giorno di nuovi tasselli: dall’Afghanistan allo Zimbabwe, sono centinaia i Paesi ospiti dell’evento globale che si terrà per 184 giorni a Milano. In vista dell’inaugurazione di venerdì 1° maggio, andiamo a scoprire quali sono i padiglioni più curiosi dal punto di vista di architettura e design.
Estonia Una nazione piccola e in rapida espansione economica: l’Estonia abbinerà il lato tradizionale e quello hi tech nel suo padiglione. Tre piani formati da blocchi di legno collocati l’uno sopra l’altro accoglieranno i visitatori in uno spazio dinamico e accogliente. Il progetto è stato realizzato da Kadarik Tüür Arhitektid.
Emirati Arabi Uniti I temi della nutrizione del pianeta e dei mutamenti climatici sono al centro del grande padiglione allestito dagli Emirati Arabi. A livello architettonico, senz’altro uno dei più spettacolari. Progettato da Foster & Parnters, con le sue forme alte e sinuose richiama le dune del deserto arabo. Dopo Expo verrà smantellato e rimontato a Masdar City, in patria.
Italia Progettato da Studio Nemesi (che si aggiudicò il concorso internazionale di progettazione due anni fa), il Padiglione Italia è situato al centro dell’area di Expo, di cui rappresenta il fulcro. Il concept estetico è quello di foresta urbana: l’esterno vuole infatti simboleggiare “una figuratività primitiva e tecnologica al tempo stesso”. All’interno, la piazza centrale è il punto di partenza e di arrivo per e dalle quattro aree in cui è composto l’edificio: la zona espositiva, la zona eventi, la zona con gli uffici di rappresentanza e la zona meeting.
Malesia Oltre due mila metri quadrati di area, suddivisi in quattro giganteschi semi: così si presenta il padiglione della Malesia, ispirato alla concezione della perpetuazione del ciclo della vita, della sostenibilità e del consumo responsabile delle risorse naturali. La struttura abbina i riferimenti alla natura con un design all’avanguardia. Il rivestimento esterno è in legno lamellare.
Moldavia Il padiglione della Moldavia si ispira all’energia solare. “Splenda la luce” è infatti il titolo scelto dal piccolo Paese dell’Est Europa, che si presenta a Milano con una struttura composta da un cubo fatto di vetrate e pareti di colore verde sormontato da uno spettacolare fiore solare. L’allestimento curato da Gorgona Architecture & Design si completa con il planetario di costellazioni.
Cina La prima volta della Cina a una esposizione universale sarà all’insegna – e non potrebbe essere altrimenti – dei grandi numeri. Oltre 4.500 i metri quadrati dedicati alla Repubblica Nazionale Cinese, il cui padiglione va a rappresentare l’onda formata dal grano nel vento. Il tetto in bambù, inoltre, garantirà ai raggi solari di filtrare all’interno degli spazi espositivi. Il tema scelto dalla nazione più popolosa al mondo è “Terra di speranza, cibo per la vita”. La Cina sarà protagonista con altri due padiglioni: quello di Vanke e il China Corporate United Pavilion.
Nepal Sarà difficile credere di essere alle porte di Milano una volta varcata la soglia del padiglione del Nepal. La struttura progettata da Implementing Expert Group rappresenta infatti un villaggio del Kathmandu. Per allestirlo, i progettisti si sono serviti di squadre di carpentieri, muratori, artigiani e artisti nepalesi. L’armonia delle forme e il concept tradizionale coesistono in uno degli edifici più particolari e curiosi di Expo 2015.
Stati Uniti d’America Pensare in grande, ma soprattutto pensare sostenibile. Così potremmo riassumere il padiglione degli Usa, interamente composto, appunto, da materiali sostenibili. La struttura rappresenta un granaio e si sviluppa su due piani più la terrazza panoramica collocata sul tetto. L’intenzione è quella di promuovere il cibo americano in ogni sua forma, sottolineandone al contempo le contaminazioni provenienti da ogni parte del mondo – Europa in testa.
Thailandia Il cappello tradizionale dei coltivatori di riso in formato gigantesco troneggia sul padiglione della Thailandia, una delle nazioni che si approccia a Expo 2015 con il maggior numero di idee e proposte. Quasi tremila metri quadrati di spazio espositivo corredati da un lungo e sinuoso salone ospiteranno i quattro filoni rappresentati nel padiglione thailandese, che ruotano attorno ai temi dell’innovazione, della sostenibilità, dei sapori e degli aromi e, infine, delle tradizioni.
Ungheria Al centro una rappresentazione stilizzata dell’Arca di Noè, ai lati due tamburi sciamanici. Così si presenta all’esterno il padiglione dell’Ungheria, quasi duemila metri quadrati progettati dagli architetti Attila Ertsey, Agnes Herczeg e Sandor Sarkany. Tradizione, rapporto con la natura e salvezza del genere umano sono i messaggi inviati dall’Ungheria, il cui edificio è composto in gran parte da materiali rinnovabili e che si completa con un grande giardino e un’area esterna nella quale verranno coltivate 33 tipologie di frutta, verdura ed erbe medicinali.
Spagna Agli spagnoli, si sa, piace vivere all’aria aperta. E così anche il padiglione iberico, costituito di moduli prefabbricati in materiali sostenibili, si sviluppa attorno al vicendevole rapporto tra spazi interni ed esterni. Ideato dallo studio B720 Arquitectos di Fermìn Vázquez, l’edificio opsiterà anche un chiringuito, il patio degli aranci e un auditorium. Tema della Spagna sarà “Coltivando il futuro”: uno sguardo al futuro, dunque, che parte però dalla tradizione. Tre le zone visitabili, dedicate rispettivamente a territorio, prodotti e gastronomia.
Francia Il padiglione francese sorge su un’area di 3.952 metri quadrati e richiama con le sue forme i tipici mercati al coperto presenti in numerose città francesi. Il progetto porta la firma dello studio X-TU con il supporto dello studio ALN Atelien Architecture e dello studio Adeline Rispal, ed è a sua volta smontabile e riutilizzabile (la struttura è in legno). Tema della Francia per Expo 2015 è “Produrre e nutrire diversamente”: autosufficienza, nuovi modelli alimentari ed eccellenza saranno in questo caso i… piatti forti.
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