Raccontare storie piccole e grandi. Talvolta raccontare la Storia attraverso i suoi protagonisti, ma sempre e comunque da un punto di vista diverso, cosicché anche le vicende più note e fissate nell’immaginario collettivo ritornano a essere nuove. Raccontare, e farlo con il linguaggio del fumetto. Ci sono molte ragioni per parlare di Kleiner Flug come una delle più interessanti realtà editoriali dei nostri tempi. Tra quelli che ancora non abbiamo citato, aggiungiamo il coraggio di credere nei giovani talenti. Giovane come del resto è pure la casa editrice toscana, eppure – e con merito – già marchio di culto per moltissimi lettori. In occasione della partecipazione al Salone Internazionale del Libro di Torino (l’appuntamento si terrà sabato 16 maggio alle ore 16 nell’ambito dell’Incubatore, l’area dedicata alle realtà editoriali con meno di due anni di vita, e vedrà protagonisti Filippo Rossi e Astrid Lucchesi con il loro “Dante Alighieri” e Marco Rocchi e Giuseppe Dell’Olio con “La Maschera della Morte Rossa”), scambiamo due chiacchiere con il co-fondatore Alessio D’Uva.
Come nasce l’idea di creare una casa editrice interamente dedicata al fumetto?
Lavoro nel mondo del fumetto da quando avevo 20 anni. Dopo una ventina d’anni passati a vagabondare tra varie case editrici, aver fondato un’associazione culturale che aveva come scopo la diffusione del medium fumetto e dopo aver lavorato nelle redazioni di alcune delle più importanti realtà editoriali italiane, ho pensato che fosse l’ora di creare una mia creatura per parlare delle cose che mi son sempre state a cuore, e creare un ponte tra il fumetto e le altre arti era una di queste cose.
Così ho creato Kleiner Flug.
Già dal nome (nonostante sia in tedesco) volevo fare capire quale fosse il mio intento.
Kleiner Flug significa piccolo volo. Perché per me la distanza tra il fumetto e le altre arti, gli altri linguaggi, è talmente breve che può essere coperta con un piccolo salto.
Kleiner Flug si suddivide in quattro collane: ci raccontate quali argomenti trattano, e in che modo si differenziano tra loro?
Le quattro collane riguardano adattamenti a fumetti di opere letterarie (Narrativa fra le nuvole), opere teatrali (Teatro fra le nuvole), biografie di italiani illustri (Prodigi fra le nuvole) e viaggi (viaggi fra le nuvole).
Che noia, eh? In realtà cerchiamo di dare un taglio moderno a tutto quel che facciamo ed evitiamo, o almeno ci proviamo, di esser troppo didascalici.
Tra le vostre pubblicazioni si incontrano volumi che coinvolgono personaggi storici o realmente esistiti. È il caso di Francesco Petrarca, ad esempio. Come trattate questo tipo di storie, e in che modo il fumetto può risultare uno strumento efficace per raccontarle?
Come dicevo appena sopra, cerchiamo di evitare di esser didascalici o di raccontare le vite in modo troppo rigido. I fumetti non iniziano con “Francesco Petrarca nacque il 20 luglio 1304 ad Arezzo”. Cerchiamo un taglio moderno e di raccontare anche un piccolo aneddoto o dare alcune informazioni che possono rendere piacevole la lettura e, speriamo, avvicinare il lettore a qualche personaggio che tanto ha fatto per la storia italiana.
Così, ad esempio, di Dante Alighieri raccontiamo del primo incontro con Beatrice, dell’amore che il Sommo Poeta provava per lei e del lungo viaggio che “fece” negli inferi e nel purgatorio per incontrarla ancora dopo la morte di lei. Ma a raccontare il tutto è la stessa Beatrice, dandoci un punto di vista un po’ diverso dal solito.
Di recente avete promosso il concorso “Primo Volo”, un’opportunità per mettersi in mostra e avere la possibilità di essere pubblicati dalla vostra casa editrice. Più in generale come scoprite i nuovi talenti? Quali requisiti cercate in un progetto?
La voglia di lavorare con autori esordienti e dargli la possibilità di farsi conoscere è una delle nostre prerogative. Investiamo molto sull’editing dei lavori che ci vengono presentati e cerchiamo la massima correttezza nei rapporti con i ragazzi che mettiamo sotto contratto.
Gli facciamo capire che non di soli avvoltoi che “pagano in visibilità” è composto questo mondo, ma che il loro lavoro ha un prezzo.
La maggior parte (ad oggi) degli autori pubblicati proviene dalla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, dove io e il mio socio Filippo Rossi insegniamo. Questo perché abbiamo la possibilità di visionare i loro lavori e progressi per tre mesi l’anno e questo ci è molto d’aiuto. Però, dato che di talenti è pieno il mondo, abbiamo deciso di creare questo concorso, nella speranza di trovare altri futuri disegnatori, coloristi e sceneggiatori che potranno lavorare con noi.
Non abbiamo limiti di tecniche, stili o altro. I requisiti necessari per un progetto sono pochi: che rientri in una delle nostre 4 collane e che ci piaccia. Ben poco, no?
A quali progetti editoriali state attualmente lavorando?
Stiamo lavorando a Galileo Galilei, Renato Serra, Raffaello, La locandiera, L’Importanza di chiamarsi Ernesto, Benvenuto Cellini, Pellegrino Artusi, Il lago dei cigni, La linea d’ombra, Petrolini, Boccaccio, L’Enrico IV, una guida di Livorno, una di San Miniato a Pisa e altre mille cose…
Se poteste realizzare il classico sogno nel cassetto… quale sarebbe?
La trilogia de I NOSTRI ANTENATI di Calvino… A fumetti.
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