Il concetto di ritmo viene solitamente associato alla musica o, più in generale, al senso dell’udito. Quando l’orecchio umano percepisce una determinata sequenza di suoni e riesce a distinguerne l’andamento e la successione, identifica automaticamente un ritmo. È così per una qualsiasi canzone, laddove è solitamente il suono dettato dalla batteria a scandire i tempi e le varie fasi del brano, ma non solo. Anche il suono metallico e ripetitivo di una fabbrica, ad esempio, segue un ritmo continuo. Si dice che qualche decennio fa, nella città inglese di Sheffield, il rumore di sottofondo delle industrie siderurgiche accompagnasse in un sottofondo continuo la vita quotidiana della popolazione residente.
Il ritmo, dunque, è ciò che scandisce i tempi in un modo più o meno regolare, più o meno riconoscibile. Ma se è vero, come si diceva all’inizio, che il ritmo viene solitamente associato al suono, tutti i grafici e designer sanno alla perfezione che anche l’ambito visivo ha un suo ritmo. E ovviamente conoscerlo e saperlo leggere può aiutare a rendere ancora più efficaci, organici e sensati i lavori che si vanno a realizzare.
Che cosa è, dunque, il ritmo in ambito grafico? E come è possibile riconoscerlo e organizzarlo al meglio all’interno di un lavoro? Vediamo di rispondere subito a queste domande in questo veloce ed esaustivo articolo.
Bene, sei pronto? Allora iniziamo: buona lettura!
Il ritmo come elemento naturale
Abbiamo detto in fase di introduzione che alla parola “ritmo” siamo soliti associare uno schema sonoro: è infatti la musica la sfera nella quale il ritmo diventa un elemento essenziale, diremmo portante (anche se nella musica contemporanea esistono interi filoni slegati da una struttura vera e propria, ma questo è un altro discorso). Il ritmo, però, è una costante della nostra vita, anche se spesso non ci si fa caso. Basti pensare alle strutture di ciò che ci sta intorno: i petali di un fiore, ad esempio, o le foglie di un albero. La nostra quotidianità è scandita dalle 24 ore giornaliere, dal perpetuarsi delle stagioni, persino – concedeteci la digressione un poco prosaica – dai battiti del nostro cuore. L’intera esistenza, insomma, è scandita da ritmi su cui spesso nemmeno ci soffermiamo a pensare.
Il ritmo a livello visivo
Anche tantissimi elementi che vediamo o con i quali abbiamo a che fare nella nostra vita di tutti i giorni sono disposti in un preciso ritmo. Quando vediamo una scalinata, il ritmo è dettato dai singoli gradini, solitamente di dimensioni identiche. Stessa cosa vale per un colonnato, per i lampioni disposti lungo una strada, ma anche le geometrie di un pavimento o di una facciata. In altri casi, il ritmo è alternato da elementi piccoli e grandi disposti in successione, o dall’alternanza cromatica, o nella crescita o decrescita degli stessi elementi. Qualsiasi sequenza strutturata a livello visivo va a formare un ritmo che l’occhio umano è in grado di percepire e riconoscere.
Tipologie di ritmo
Vediamo più nel dettaglio le tipologie di ritmo più comuni a livello visuale:
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ritmo lineare o regolare: è il caso in cui gli elementi si presentano uguali a livello di forma, colore e distanza tra loro. Si tratta del ritmo più facile da identificare, e viene solitamente utilizzato in ambito grafico proprio per identificare un senso di ripetizione.
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Ritmo lineare alternato: a differenza del ritmo “regolare”, quello alternato consiste appunto nella ripetizione alternata di elementi uguali. Un effetto meno monotono ma altrettanto facile da identificare senza particolari sforzi. L’alternanza è qui creata dall’utilizzo di due colori diversi, o da due misure differenti dello stesso oggetto.
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Ritmo progressivo: un altro schema facilmente percepibile dall’occhio umano è quello di un ordine crescente o decrescente a livello di dimensioni, altezza o colori. L’idea di “progressione” può essere inoltre conferita da uno stesso elemento posizionato nel layout in con direzione, dimensioni, colori differenti.
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Ritmo fluido: in questo caso gli elementi non sono uguali tra loro, ma ciò che conta è il loro movimento che, essendo fluido e spontaneo, cattura l’attenzione di chi osserva e lo veicola nel contenuto che si vuole porre in risalto.
Utilizzare il ritmo nella grafica
Conoscere i “segreti” del ritmo è importantissimo perché aiuta in modo determinante a veicolare l’attenzione di chi legge verso il messaggio principale o il contenuto più importante. Ma non solo: il ritmo serve anche a offrire un aspetto organico all’insieme e a incentivare chi legge a prestare maggiore attenzione o provare a livello subconscio empatia con il messaggio. Promuovere un prodotto vincente o lanciare un messaggio azzeccato non è dunque sufficiente se il contesto in cui tali elementi vengono inseriti non risulta altrettanto efficace. In tal senso, impostare a livello visivo una grafica prima di realizzarla è altamente consigliabile, poiché significa tenere presente fattori fondamentali quali, appunto, quello del ritmo. Proprio come nella musica, il ritmo in campo visivo serve a scandire i tempi e gli spazi: perciò, non dimenticarlo mai!
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