Questo articolo potrebbe rappresentare l’appendice ideale del lungo post pubblicato nei giorni scorsi a proposito della retromania (il termine lo prendiamo ancora in prestito da Simon Reynolds) che soprattutto nell’ultimo biennio sta “prendendo di mira”, pacificamente, l’ultimo decennio dello scorso millennio. Proprio così: non si tratta “solo” di moda, di cinema, di serie televisive, di musica. Anche il mondo sempre più iper-tecnologico dei computer ha le sue brave nostalgie, cosicché spesso va a finire che più si va avanti e più si torna indietro. È un po’ lo stesso concetto della pixel art, quella corrente che produce opere come se fossero state create tra la fine degli Ottanta e l’inizio dei Novanta, con i pixel appunto belli in evidenza.
Non c’è dubbio, infatti, che le scritte di WordArt siano state a loro modo un simbolo di quel decennio, non solo per i nerd di ieri e di oggi, ma in pratica per chiunque a quei tempi abbia maneggiato un computer con sistema operativo Windows 95 (a sua volta un altro grande must dell’epoca). A farci rivivere (o semplicemente vivere, se siete tra i giovanissimi che non hanno memoria di quegli anni) tali sensazioni è il sito makewordart.com, un portale impostato in tutto e per tutto in modo che ci sembri di essere tornati dentro a un vecchio pc dotato di Windows 95. Per tornare a scrivere con i mitici e indimenticabili font di WordArt, che oggi possiamo riguardare con un sorriso stampato in volto e magari anche un poco di condiscendenza, è sufficiente scegliere il formato e scrivere la parola o la frase all’interno dell’apposito spazio. Non bastasse, si può poi scegliere dove inserire il testo all’interno della pagina e modificarne la dimensione a piacimento. Più facile e intuitivo di così, proprio non si può.
La piattaforma è dunque, in buona sostanza, la fedele copia della WordArt che utilizzavamo per le presentazioni al proiettore ai tempi del liceo (sarà capitato anche a voi, no?) con Powerpoint. La grafica riprodotta ad arte dal designer Mike McMillan non solo è identica all’originale, ma lo è a tal punto da ospitare dei veri e propri tocchi di classe, come ad esempio la simpatica graffetta che serve da aiutante (ma qui non ce n’è davvero bisogno). In un istante, si potrà creare il perfetto slogan anni Novanta e condividerlo sulle piattaforme social, ovviamente e immancabilmente connesse al sito – ma questi problemi, se così possiamo definirli, negli anni Novanta erano ben di là dal venire. Ma non solo: il sito dà anche la possibilità di scaricare l’immagine sul computer o, in alternativa, di vedere come verrà stampata su prodotti come tazze, t-shirt, adesivi, mousepad e cappellini. In questo modo, l’esperienza anni Novanta verrà a tutti gli effetti esportata al di fuori dello schermo.
Anche un mondo per sua natura proiettato verso il futuro come quello della tecnologia, dunque, di quando in quando rivolge lo sguardo indietro al passato e si lascia andare a un poco di nostalgia. Bene, adesso torno a scegliere il font più adatto per la presentazione di Powerpoint: meglio quello con l’ombra o piuttosto quello multicolore?
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