“È un mondo difficile. Vita intensa, felicità a momenti, futuro incerto”, cantava Antonio de la Cuesta, meglio conosciuto come Tonino Carotone, in una delle sue più celebri hit datata 2000. L’anno che sta per concludersi è stato per certi versi unico e irripetibile nell’ambito della vita pubblica, dalla morte di decine di star della musica rock e pop a scelte politiche altisonanti quali l’avvento della Brexit e l’elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America del tycoon Donald Trump. Comunque la pensiate in merito, il 2016 è un anno destinato a entrare nei libri di storia sui quali i nostri figli studieranno.
Un’altra analisi sulla società, forse meno canonica ma indubbiamente altrettanto interessante, è quella che – come ogni fine dell’anno, ormai – propone Spotify. Proprio così: la popolarissima piattaforma di musica in streaming ha analizzato i comportamenti dei suoi utenti in concomitanza con determinati eventi sociali e, attraverso una campagna di street marketing, ne ha tratto delle divertenti conclusioni.
Il nome dell’iniziativa si chiama semplicemente “Grazie 2016. È stato strano” (originale: Thanks, 2016. It’s been weird), titolo curioso per un appuntamento… carico di curiosità. I primi messaggi sono già apparsi in questi giorni lungo le strade di New York, ma in realtà l’iniziativa coinvolgerà ben quattordici Paesi, ovvero Svezia (lo Stato del fondatore di Spotify, Daniel Ek), Regno Unito, Argentina, Francia, Danimarca, Canada, Brasile, Australia, Germania, Indonesia, Messico, Filippine e Nuova Zelanda. Come si vede, manca l’Italia, ed è un peccato. Anche perché il team di creativi che ha analizzato le abitudini degli utenti e pensato la relativa campagna di fine anno ha di fatto personalizzato i messaggi Paese per Paese, lanciando messaggi proprio ai fruitori della popolare piattaforma.
Già, perché la campagna di Spotify non fa altro che smascherare con la giusta dose di ironia le abitudini più strane dei suoi utenti. In uno dei messaggi disseminati per le vie di New York, ad esempio, si chiede di “tenere duro” alle 3.749 persone che il giorno del voto della Brexit hanno ascoltato il celebre brano It’s The End Of The World As We Know It dei Rem. Un altro cartellone si rivolge alla persona che nel giorno di San Valentino ha riprodotto per quarantadue volte il brano Sorry: “che cosa hai combinato?” si chiedono quelli di Spotify. La classifica delle cinque canzoni del 2016 collegate ai Panda hanno invece tutte come titolo semplicemente… Panda. Una specie che, almeno su Spotify, non sembra rischiare l’estinzione. E poi c’è l’utente residente nel quartiere di NoLIta, sempre a New York, che ha iniziato ad ascoltare le canzoni di Natale già dalla scorsa estate. “Davvero le canterai fino a fine anno?” si chiedono sempre i creativi del servizio di streaming svedese.
Sarà interessante scoprire quali altre curiosità riusciranno a tirare fuori dal cilindro negli altri Paesi. Peccato, come si diceva, per l’assenza dell’Italia: sicuramente gli abitanti di Milano o di Roma si sarebbero divertiti a loro volta a scoprire i “guilty pleasures” musicali dei rispettivi concittadini. Resta il fatto che la campagna di Spotify ha fatto notizia fino alle nostre latitudini, dimostrando in questo modo di aver effettivamente colto nel segno.
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