C’è una regola non scritta che pressoché tutti i designer conoscono alla perfezione, ed è quella di progettare il logo in bianco e nero prima ancora di dargli eventuali altri colori. Se il logo non funziona in bianco e nero, non è valido al cento per cento.
Ma da dove deriva questa regola?
Per tornare alla radice di questa tesi bisogna andare a ritroso fino a quando si è iniziato a progettare i primi loghi dell’epoca contemporanea, pochi decenni fa, che venivano stampati sulle buste delle lettere, sui volantini, sui biglietti da visita, sulle etichette o su qualsiasi altro supporto. Nella maggior parte dei casi tali loghi non dovevano essere colorati, dato che al tempo la stampa a colori aveva un costo elevato. Quindi per risparmiare soldi si tendeva a optare per il “non” colore, ovvero il bianco e nero.
Una delle poche aziende a contraddistinguersi già nelle prime fasi della sua storia fu Apple tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta. Se nel tempo la forma del logo è rimasta invariata (la mela con il morso), ai tempi i colori erano ben diversi: sei strisce di colori arcobaleno lo rendevano unico. Era conosciuto all’epoca come “il più costoso di sempre” e lo era proprio in virtù della reputazione che voleva raggiungere Apple ostentando la ricchezza e la qualità elevata dei suoi prodotti.
Andando avanti con gli anni la tecnologia ha preso sempre più piede e la grafica è diventata più digitale e meno cartacea: di conseguenza le informazioni sono state ancora più condivise attraverso schermi e non tramite i classici fogli di carta. Contemporaneamente a questo cambiamento il costo della stampa si è abbassato e quindi la regola del logo funzionale al cento per cento in bianco e nero è stata abbandonata, o per lo meno è passata in secondo piano rispetto ad altre. Assieme a questa rivoluzione si è annullato anche un altro problema: le sfumature. Grazie a internet, infatti, è stato possibile realizzare diversi rebranding di loghi aggiungendo sfumature, come Instagram.
In ogni caso, partire a progettare un logo in bianco e nero è un buon consiglio perché potrai concentrarti esclusivamente sulla forma e non avrai distrazioni riguardo alla scelta del colore; questo non vuol dire che deve per forza funzionare in bianco e nero ma, una volta finito di creare la forma, potrai dedicarti al colore.
Quando invece è necessario che un logo funzioni in bianco e nero?
Quando si stampa su libri e quotidiani. Il primo caso da considerare è quello classico, ovvero il principale motivo per cui fino a qualche anno fa era necessario che i loghi fossero funzionali in bianco e nero: tutto veniva stampato così. Ancora oggi le pagine interne di libri e pubblicazioni editoriali vengono spesso stampate in bianco e nero, quindi avere un logo funzionale anche in questa versione è vantaggioso.
Quando si realizzano vetrofanie. Anche in questo caso è necessaria l’efficacia del logo in bianco e nero o nella versione monocromatica, soprattutto se la stampa su vetro viene effettuata con la tecnica chiamata “frosted vinyl”. La scelta del colore deve essere pensata in base al contesto in cui l’adesivo verrà applicato, in modo che non si disperda nell’ambiente in cui è collocato. Un logo che non funziona con un solo colore non avrà una buona applicazione con questa tecnica.
Quando si stampano scontrini e ricevute. Un logo che dovrà essere stampato su molti scontrini o ricevute deve essere leggibile e comprensibile nella versione in bianco e nero; inoltre, un logo progettato per un negozio di abbigliamento che sarà stampato o cucito sopra un’etichetta dovrà avere le stesse caratteristiche, sia nella versione black&white che monocromatica.
Quando si incide o si stampa in rilievo. Se deve essere inciso sopra superfici come legno, metallo, eccetera, oppure deve essere stampato in rilievo, è fondamentale che il logo sia funzionale in bianco e nero o monocromatico e, cosa molto importante in questo caso, deve essere facilmente identificabile.
Quando si utilizza come watermark su foto o video. In questo ultimo caso avere un logo bianco funzionale è davvero utile, perché può tutelare i copyright di un’immagine, oppure per far risaltare il logo posto sopra una foto.
Quindi, in conclusione, conviene provare un logo in bianco e nero prima di decidere se tenerlo o meno? La risposta è… sì e no, perché ci sono sia dei pro che dei contro. Conviene perché, durante la progettazione, ci si potrà focalizzare unicamente sulla forma senza farsi influenzare dalle preferenze di colori. Mentre, non è necessario perché, grazie all’avvento di internet, la maggior parte delle aziende riesce ad agire sul pubblico soprattutto attraverso i social. Ci si può quindi sbizzarrire con colori e sfumature dato che il passaggio della stampa, su internet, non esiste.
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