L’hanno già ribattezzata “l’astronave”, e in effetti dalle foto del progetto che sono state pubblicate in questi giorni l’edificio sembra piuttosto una di quelle navicelle che siamo abituati a vedere nei film di fantascienza. Stiamo parlando della nuova sede di Apple a Cupertino, una struttura avveniristica a forma circolare destinata a far scuola e aprire nuovi orizzonti nella concezione del luogo di lavoro, non più un semplice ufficio ma uno spazio in cui condividere e farsi ispirare. Non una novità in termini assoluti, ma senza ombra di dubbio un capitolo significativo nella storia di un’azienda che vuole essere sempre un passo avanti rispetto ai tempi.
L’astronave di Cupertino
L’astronave – in inglese “spaceship”, ma anche “mothership” – ha in realtà un nome, ovvero Campus 2. Anche questo, a ben vedere, può rappresentare un indizio: la sede di Apple non deve essere pensata come una fabbrica, bensì quale luogo di ricerca, innovazione e incontro. Un luogo nel quale ideare e creare i prodotti del futuro. La firma, oltretutto, è quella del grande capo della mela morsicata: fu infatti Steve Jobs in persona a occuparsi in prima persona del progetto, curandone e rifinendone i dettagli con la minuzia e l’intelligenza che lo hanno guidato per tanti anni al timone dell’azienda oggi vista come modello dagli imprenditori di tutto il mondo. Nel frattempo Jobs è scomparso – era l’ottobre del 2011 – e il suo lascito postumo è proprio il nuovo quartier generale di Apple, la cui costruzione sta terminando dopo quattro anni di lavoro e dovrebbe essere inaugurata intorno alla fine di marzo. Cinque miliardi il costo complessivo, settantuno gli ettari di superficie. Una vasta area pensata perlopiù per essere verde, e solo in minima parte (il 20%) adibita a uffici e servizi. Vediamo dunque nel dettaglio come è composto il nuovo quartiere generale di Apple.
Un edificio innovativo
La concezione dell’edificio è innovativa sotto molti punti di vista. La forma circolare ricorda quella di una navicella aliena, e l’effetto è davvero un po’ hollywoodiano stando alle foto del progetto pubblicate dal marchio, ma questa soluzione non vuole tanto essere avveniristica, quanto soprattutto funzionale a chi lì dentro ci va a lavorare. Il tetto è sormontato dai pannelli fotovoltaici che hanno il compito di produrre energia captandola dai raggi del sole californiano: attualmente l’installazione è completata al 70%. Inoltre, un sistema di aerazione tra interno ed esterno permetterà di regolare la temperatura. Le pareti sono in vetro, con pezzi talmente grandi da essere i più grandi mai utilizzati finora in ambito edilizio, forniti appositamente da un’azienda tedesca. La forma stessa del palazzo è pensata per essere poco impattante rispetto all’ambiente circostante. L’80% della superficie, così come voluto da Jobs, è di tipo paesaggistico. Perché il Campus 2 deve sorgere in mezzo alla natura, ed esistere in simbiosi con essa: ai mille alberi già presenti (e temporaneamente spostati in apposite serre durante la durata dei lavori di costruzione), ne verranno aggiunti altri settemila ex novo di diverse specie, dalle querce sempreverdi agli alberi da frutto (si chiama pur sempre Apple, no?). Un bosco che crescerà attorno e dentro la sede di Apple, in pratica, seguendo le direttive di Steve Jobs e di un gruppo di ambientalisti statunitensi. Immerso nel verde e a impatto zero sull’ambiente, come richiedono i nuovi dettami della Silicon Valley: anche Google e Facebook si sono già dirette in questa direzione.
Il fitness center e i tunnel a quattro corsie
Ma se della parte esterna abbiamo già lungamente parlato, cosa ci sarà all’interno della sede? Gli uffici, ovviamente, ma anche molto altro. Un auditorium gigantesco, capace di ospitare fino a cinquemila persone e già indicato per i prossimi keynote. Un centro fitness, ristoranti e mense per i dipendenti, un laghetto che sorgerà nel giardino esistente all’interno del cerchio formato dalla sede. Per entrare nella quale si dovranno utilizzare i tunnel sotterranei a quattro corsie che condurranno ai parcheggi (anch’essi sotterranei) che verranno utilizzati dai dipendenti, che nella fattispecie saranno tredicimila. I percorsi pedonali stanno invece già prendendo forma, così come l’ubicazione degli elementi paesaggistici. I lavori allo stato attuale sono concentrati soprattutto nelle parti interne dello stabile, pertanto meno visibili dagli occhi esterni. Va anche rimarcato che i materiali sono stati selezionati con logiche eco-compatibili, in modo da poter essere riciclati in un ipotetico domani. Lo stato di avanzamento dei lavori è visualizzabile grazie a questo video effettuato con un drone:
Inaugurazione in primavera
L’inaugurazione del nuovo quartiere generale di Apple è prevista tra marzo e aprile, come si diceva in precedenza. Ciò significa che i lavori sono in leggero ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma difficilmente a Tim Cook e soci la cosa dispiacerà più di tanto. La vernice della sede di Cupertino arriverà infatti in un momento storico in cui il marchio della mela morsicata presenta un trimestrale da record, con gli iPhone e gli Smart Watch che toccano un nuovo picco di vendite e i ricavi che tornano a schizzare alle stelle. Un bel toccasana per Apple, che nei precedenti bilanci dello scorso anno segnava invece un trend al ribasso, al punto da far preoccupare riguardo il futuro del marchio statunitense. L’azienda è invece tornata a essere leader nel numero di smartphone venduti nel mondo, superando al fotofinish i rivali storici di Samsung, almeno nell’ultimo trimestre del 2016. Anche i Mac sono tornati a mostrare il segno più e in generale è l’intera attività della grande ditta americana ad apparire ora sotto una luce migliore, spazzando via quelle nubi minacciose che erano comparse nell’ultimo periodo. Chi alla lunga preventivava un declino del marchio dopo la reggenza del compianto Steve Jobs, insomma, dovrà ricredersi. Proprio allo stesso Steve Jobs potrebbe essere dedicato l’avveniristico edificio di Cupertino, ma su questo punto sussiste ancora il massimo riserbo: forse se ne saprà di più a ridosso dell’inaugurazione chissà. Di certo c’è che il Campus 2 rappresenta il segnale della riscossa per Apple, un’azienda che continua a espandersi e che vuole guardare al futuro in modo completamente sostenibile come già stanno facendo altri giganti del mondo tecnologico, e lo fa attraverso un’oasi allo stesso tempo verde e avveniristica nel bel mezzo della Silicon Valley.
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