Sicuramente avrete sentito nominare il termine glitch; videomakers e videogiocatori sono molto familiari con il concetto. Un glitch è, in poche parole, un errore. Nel campo videoludico, in particolare, si tratta di un errore di programmazione che può portare ad un effetto o comportamento originariamente non voluto. Sono glitch ad esempio errori di visualizzazione grafica per fondali o personaggi oppure errori nei punti di contatto tra oggetti e pareti, freeze o blocchi del programma, irregolarità o sfalsamento dell’audio. Nel campo dei videomakers sono invece delle rigature nelle pellicole.
Il termine poi è andato ad indicare per estensione un breve difetto del sistema in vari campi di applicazione dell’elettronica. La parola inglese glitch deriva direttamente dal termine tedesco glitschen (slittare) e dalla parola yiddish gletshn (scivolare, pattinare).
Forse però non tutti sanno dell’esistenza della glitch art, dove le opere nascono proprio da questi errori e imperfezioni; gli artisti vedono bellezze e ispirazione laddove per molti c’è solamente un problema, qualcosa da correggere e da eliminare. Questo particolarissimo tipo di arte nasce attorno al 2001, con le opere di Ant Scott, in arte Beflix, che per primo ha cercato e creato esempi di errori visivi sul suo blog e gli ha dato il nome di glitch art. Il primo appuntamento formale in cui si è discusso di Glitch Art è stato l’Oslo Glitch Symposium tenutosi nel 2002. Uno degli artisti più importanti di questo panorama artistico è Max Capacity che attualmente vive a Santa Cruz, in California. Lavora principalmente con vecchi computer e console come NES, Atari, C64 e ZX Spectrum e i suoi lavori sono disponibili su Flickr. Phillip Stearns, di Brooklyn lavora invece manipolando fisicamente i circuiti della macchina fotografica digitale, permettendole così di catturare immagini al di fuori delle consuete realtà visive. L’inglese Luke Jerram, artista daltonico, sperimenta invece illusioni ottiche e percezioni visive attraverso installazioni concrete, la più famosa delle quali è Maya, la scultura installata nei pressi del primo binario della stazione ferroviaria di Bristol Temple Meads in Inghilterra, che ha suscitato non poco stupore e perplessità. Anche l’Italia ha i suoi esponenti nel campo della Glitch Art, il più noto dei quali è probabilmente Giacomo Carmagnola, di Treviso, che realizza immagini inquietanti e affascinanti, dove il passato si fonde con il futuro. Le sue opere più interessanti sono sicuramente le Veiled Ladies.
Oggi vediamo come realizzare, nel nostro piccolo, un’immagine con l’effetto glitch in modo semplice e veloce utilizzando il programma di fotoritocco Adobe Photoshop. Esso è in grado di effettuare ritocchi di qualità professionale alle immagini, offrendo enormi possibilità creative grazie ai numerosi filtri e strumenti che permettono di emulare le tecniche utilizzate nei laboratori fotografici per il trattamento delle immagini, le tecniche di pittura e di disegno. Importante funzione del programma è la possibilità di lavorare con più livelli e le maschere, permettendo di gestire separatamente le diverse componenti che costituiscono l’immagine principale.
Buona lettura!
Step 1: immagine di partenza
Dato l’effetto che abbiamo scelto di realizzare, optiamo per l’immagine di un uomo incappucciato inquadrato lateralmente. L’immagine scelta abbia lo sfondo bianco o molto chiaro e omogeneo, é veramente importante che il contrasto tra soggetto e lo sfondo sia molto forte per facilitare l’eventuale scontorno, le lavorazioni sui bordi e la creazione delle maschere di livello.
Bene, data questa premessa partiamo con l’immagine
Con CTRL (oppure CMD nel caso di un MAC) e J copiamo un il livello di partenza, in modo da avere sempre un livello originale a cui poter tornare nel caso di errori o ripensamenti. Mettiamolo da parte per ogni evenienza e procediamo. Dobbiamo lavorare solo sul soggetto, perciò eliminiamo lo sfondo nel modo che più riteniamo adeguato, se il colore è uniforme è abbastanza usare la gomma magica che trovate nella barra laterale oppure con la shortcut da tastiera E. Chiamiamo il livello appena creato Principale e duplichiamolo (CTRL + J oppure CMD + J nel caso di un MAC). Rinominiamo il livello appena duplicato Filtro e mettiamolo creato da parte, ci servirà a breve. Adesso creiamo un nuovo livello di sfondo e riempiamolo di bianco utilizzando la combinazione CTRL (oppure CMD nel caso di un MAC) e Backspace, rinominiamolo Sfondo e portiamolo sotto al nostro soggetto.
Step 2: l’effetto onda
Ora torniamo a lavorare sul livello Filtro. Con il tasto destro sul menù dei livelli trasformiamo il livello in un oggetto avanzato. Gli smart object o oggetti avanzati sono utilissimi poiché vettorializzano l’immagine, in modo da poterla ingrandire e rimpicciolire all’infinito senza perdita di qualità e permettono di risalire al contenuto originale anche dopo aver fatto una trasformazione sull’immagine (scalata, ruotata, distorta, ecc.).
Ora andiamo nel menù a tendina in alto, cerchiamo la voce Filtro, Distorsione e Onda, ci serve per applicare un pattern ondulato o cubico su un livello o una selezione. Per scegliere i parametri da applicare potete fare delle prove in modo da capire quali sono le vostre preferenze, io ho scelto i seguenti parametri:
Type, Tipo: Square
Number of generators: 13
Wavelength, Lunghezza d’onda: Min. 120 e Max. 183
Amplitude, Ampiezza: Min. 1 e Max. 44
Scale, Scala: Horiz. 100% e Vert. 100%.
Selezionate anche Repeat Edge Pixels.
Step 3: maschera di livello
Torniamo adesso a lavorare sul livello Principale: portiamolo in primo piano trascinandolo dal menù livelli, in modo che risulti essere sopra al livello Filtro. I livelli sono uguali quindi si sovrapporranno perfettamente ma vedrete comparire l’elaborazione onda che avete fatto in precedenza, vogliamo evidenziarla meglio. Creiamo una maschera di livello sul livello Principale (per farlo selezionate il livello desiderato e scegliete maschera dal menù livelli, in basso) e lavoriamoci su per far comparire il livello Filtro mantenendo chiara e visibile il viso e i particolari. Per fare ciò utilizziamo lo strumento Pennello, selezionabile anche col tasto B della tastiera, e il colore nero. È importante ricordare che, quando si lavora con le maschere di livello, il colore nero serve per nascondere la maschera di livello, mentre il bianco serve per mostrarla.
Tenendo a mente questo piccolo accorgimento, sistemate l’immagine come più vi piace.
Step 4: un altro filtro
Uniamo i livelli visibili utilizzando la combinazione CTRL (o CMD), SHIFT, ALT ed E e convertiamo il livello appena creato in oggetto avanzato. A questo nuovo livello appena nato diamo il nome di Nuovo Filtro e procediamo, come prima, ad applicare il filtro Onda, stavolta con parametri differenti.
Type, Tipo: Square
Number of generators: 10
Wavelength, Lunghezza d’onda: Min. 445 e Max. 445
Amplitude, Ampiezza: Min. 1 e Max. 10
Scale, Scala: Horiz. 92% e Vert. 1%.
Selezionate anche qui Repeat Edge Pixels.
Uniamo ancora i livelli visibili e rinominiamo ancora il livello Risultato.
Step 5: ritocchi finali
Adesso diamo gli ultimi ritocchi per rendere la lavorazione ancora migliore. Creiamo, dal menù livelli, un nuovo livello di saturazione (Hue/Saturation) che andremo a sovrapporre al livello precedente. Per applicare l’effetto al solo livello, posizionate il cursore del mouse tra i due livelli interessati e, tenendo premuto il tasto alt sulla tastiera, si visualizzerà un rettangolino con una freccia nera che punta verso il basso, facciamo click tra il livello di bianco e nero su quello della maschera. Abbassiamo la saturazione a -50%.
Riprendiamo poi il livello Risultato e, negli stili di livello, andiamo in Opzione di fusione. In questo menù deselezionate i canali di colore verde e blu, tenete solo R, il rosso. Adesso andate direttamente sull’immagine espostatela leggermente, in modo da creare un leggero disturbo.
Un ultimissima aggiunta: creiamo un altro livello e riempiamolo di bianco (CTRL oppure CMD nel caso di un MAC e Backspace). Convertiamo anche questo livello in oggetto avanzato e apriamo la galleria filtri.
Selezioniamo Sketch e Halftone, nel menù a tendina scegliamo Line e per finire impostiamo la dimensione a 5 e il contrasto a 10. Anche qui sperimentate pure secondo le vostre preferenze. Per finire, cambiamo il livello di fusione su luce soffusa, l’opacità del livello a circa 30 o 40% ed ecco qui il risultato!
Che ve ne pare?
Lascia un commento