Quando si dice che la tecnologia può semplificare la vita, d’ora in poi potremo citare anche l’esempio di Yalp. Una applicazione il cui nome, se letto al contrario, dà la parola Play. E non si tratta certo di un caso, perché il progetto che porta la firma di tre giovani e abilissimi italiani semplificherà sul serio la quotidianità di milioni di musicisti (e non…) sparsi per il mondo: Yalp offre infatti la possibilità di trovare gli accordi delle canzoni… con un solo clic. Se non ci credete, provate voi stessi, perché la piattaforma è già perfettamente funzionante su computer.
Per capire cosa c’è dietro Yalp bisogna andare alle origini di Nami Lab, una startup tutta italiana fondata e portata avanti da Simone Gerevini, Mattia Bergomi e Vincenzo Picariello. I tre giovani (rispettivamente 35, 30 e 37 anni) provengono da ambiti differenti: uno è un matematico, l’altro è un programmatore, e infine c’è l’informatico. Il minimo comune denominatore? La passione per la musica. E la possibilità di realizzare uno strumento tecnologico che, attraverso algoritmi e sia in grado di facilitare il compito dei musicisti, appunto. Un progetto certamente ambizioso e altrettanto difficile da realizzare, ma non impossibile: per lanciare Yalp servivano dei finanziamenti, puntualmente arrivati. E così lo scorso febbraio l’avventura è iniziata per davvero.
Il finanziamento, nella fattispecie, è arrivato direttamente dai fondatori di Sorgenia ed è pari a 250mila. Una cifra che spiega l’interesse che ruota attorno al progetto di Nami Lab, attualmente disponibile soltanto per computer ma presto in arrivo anche sui dispositivi mobili. Yalp funziona in modo tanto “semplice” (si fa per dire, ovviamente) quanto geniale: l’applicazione è infatti in grado di scansionare e trascrivere gli accordi di un brano riprodotto al computer, trascrivendoli in automatico in real time. Nello specifico, è sufficiente inserire la url della pagina di Youtube corrispondente al video della canzone per ottenerne lo spartito. Il grado di approssimazione al momento ruota attorno all’85%, ma in futuro la soglia verrà sicuramente elevata. Insomma, Yalp rappresenta senza dubbio un bel risparmio di tempo. E soprattutto di fatica.
A fronte di tutto ciò, diventa pressoché inutile evidenziare come la start up milanese rappresenti già un fiore all’occhiello per il mondo della tecnologia in Italia. Nami Lab è partita con Yalp, ma in contemporanea sta sviluppando anche altri interessanti progetti che potrebbero vedere la luce nei prossimi tempi. Nel frattempo, la piattaforma inventata dal terzetto italiano sta conoscendo un grande successo non solo (e non tanto) in Italia, quanto soprattutto all’estero, in testa il Giappone, per distacco il Paese attualmente più interessato a Yalp. Con l’arrivo della versione mobile, è facile intuire che l’applicazione conoscerà una diffusione ben più vasta. Ciò che è certo è che è sempre bello poter parlare di modelli innovativi e che funzionano provenienti da un’Italia mai abbastanza in prima linea sul fronte delle nuove tecnologie, ma soprattutto mai abbastanza vicina a coloro che, armati di un’idea vincente, chiedono soltanto tempi brevi e modalità rapide per poter avviare la loro attività imprenditoriale. Yalp: che siate musicisti provetti o meno, ne risentirete parlare.
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