Non ci sono dubbi sull’argomento della conversazione quando si parla di Polaroid. La Polaroid Corporation è infatti famosa soprattutto per la macchina fotografica istantanea con pellicole autosviluppanti, enorme innovazione nel campo della fotografia degli anni ’40 e grandissima passione dei nostalgici.
Oggi, pur con cali di vendita ma senza essersi mai del tutto fermata (nel 2010 ha addirittura nominato Lady Gaga come direttore creativo), l’azienda approda sull’app store Apple, lanciandosi così nel mondo del social.
Polaroid Sw/ng
La nuova app su cui Polaroid punta si chiama Polaroid Swing, o meglio, Polaroid Sw/ng, un photo sharing che permette di trasformare le foto statiche in animazioni.
In realtà nulla di nuovo per gli appassionati se si considera che lo scorso ottobre Instagram ha rilasciato Boomerang, che crea piccole animazioni a partire da una serie di scatti. Qualche tempo dopo VSCO ha lanciato DSCO, che trasforma brevi videoclip in GIF. Apple aveva poi introdotto sui suoi dispositivi Live Photos, una funzionalità molto simile e non dimentichiamo infine il colosso Vine, che permette ai propri utenti di creare brevi video, i vines, e poi condividerli sui social preferiti.
Polaroid Swing è però un caso particolare perché nasce grazie alla collaborazione tra la Polaroid Corporation e la Swing, una start-up tech della Silicon Valley presieduta dal co-fondatore di Twitter, Biz Stone e da Tommy Stadlen e Frederick Blackford, e rappresenta la prima volta che l’azienda concede il proprio storico marchio per un’applicazione mobile.
Dal comunicato diffuso dai creatori si legge “Il prodotto combina il patrimonio iconico della Polaroid con l’innovazione d’avanguardia”. Stadler e Blackford hanno puntato moltissimo sulla collaborazione con Polaroid poiché a loro parere è “il brand che meglio di tutti aveva reso la fotografia di moda. L’idea era quella di “catturare l’arco di un momento””. Stadler ha inoltre dichiarato al quotidiano Guardian: “La decisione di creare una start-up costruita attorno al nome Polaroid nasce da un profondo rispetto per la storia e il significato del marchio: Polaroid era l’Apple del suo tempo e Edwin Land è stato il suo Steve Jobs”.
In più il nome stesso, Swing, evoca non solo il movimento che occorre per visualizzare le immagini sulla app, ma richiama alla mente anche la fotocamera Polaroid Swinger, una delle prime ad un prezzo accessibile per tutti i consumatori.
Tuttavia, nonostante la nuova app porti il blasonato nome Polaroid, non sarà per nulla semplice raggiungere la vetta in un mercato ormai saturo di proposte molto simili, soprattutto perché, trattandosi di un contenuto digitale, non riesce a puntare completamente sull’effetto nostalgico che gli utenti possono associare al brand.
Come funziona?
Per prima cosa occorre, ovviamente, scaricare e installare l’app gratuita sul proprio dispositivo (al momento è disponibile solo su App Store ma presto arriverà anche per Android), successivamente ci si deve registrare tramite le credenziali Facebook, Twitter oppure via email. Senza questa registrazione non sarà possibile utilizzare l’app, questo perché, accettati i termini e creato un account personale, si entra a far parte di un social network esclusivamente dedicato alle fotografie scattate con Polaroid Swing da cui si può condividere contenuti anche sugli altri account social.
Passando un attimo al lato tecnico, Swing cattura 60 fotogrammi in un secondo, aggiungendo poi successivi frame per creare un’immagine che possa scorrere senza problemi. Si può anche applicare un filtro (sono quattro quelli disponibili al momento) in stile Instagram e aggiungere un’hashtag per segnalare la foto. Questi collegamenti e similitudini con Instagram non sono casuali: è infatti Cole Rise, noto fotografo che ha studiato e progettato i filtri originali di Instagram, che sovrintende alla direzione creativa di Polaroid Swing.
Per mostrare il movimento della foto bastano dei gesti molto semplici, ossia scuotere il telefono, muovere il polso, oppure anche trascinare il dito sull’immagine; il sistema funziona anche da web, trascinando il mouse sull’immagine per vedere l’animazione. Oltre al movimento oscillatorio della foto, Polaroid Swing permette anche di riprendere selfie per creare così un’immagine del proprio profilo in movimento. Prova con la foto qua sotto:
“Polaroid Swing ha il potenziale per cambiare il modo di pensare le immagini, proprio come i 140 caratteri di Twitter hanno cambiato il modo in cui pensiamo le parole”, secondo Biz Stone.
Riuscirà Polaroid a tornare in auge come un tempo? Forse Swing è proprio la spinta che mancava.
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