Che i social network si siano evoluti nel corso degli anni, è un dato di fatto che è sotto gli occhi di tutti noi. Ma che siano cambiati anche coloro che quotidianamente vi navigano, è altrettanto evidente: se un tempo erano solo i più giovani a navigare tra le bacheche delle piattaforme, al giorno d’oggi non esistono limiti di età: anche gli utenti più avanti con l’età sono sempre più avvezzi all’uso dei social, al punto che l’ultimo rapporto stilato da Nielsen fotografa una situazione che per certi versi può sembrare paradossale: perché, insospettabilmente, è proprio la fascia di età che va dai trentacinque ai quarantanove anni quella che passa più tempo sulle bacheche, togliendo il primato a quella che è sempre stata la fascia di riferimento, ovvero quella che contempla gli utenti dai diciotto ai trentaquattro anni. Possibile? Evidentemente sì.
In questo grande quadro a suo modo rivoluzionario c’è lo zampino degli smartphone, onnipresenti e costantemente in grado di catalizzare le attenzioni in ogni momento della giornata, che si tratti di tempo libero, che si stia lavorando o – persino – mentre si dorme. L’ansia da notifica, potremmo chiamarla, risparmia ormai ben pochi: è il prezzo da pagare per aver scelto di essere sempre connessi e reperibili, o anche soltanto al passo con i tempi. E dire che una ventina d’anni fa sembrava rivoluzionario inviare sms… In ogni caso, nell’ultimo lustro la situazione è radicalmente cambiata, e a quanto pare è cambiata soprattutto per i trentenni e quarantenni che più di tutti navigano sulle app in cui è possibile condividere stati, fotografie, video, eccetera. In testa Facebook, Twitter, Instagram, anche Snapchat la cui ascesa non sta conoscendo intoppi. Stando al rapporto di Nielsen, la fascia di età compresa tra i 35 e i 49 anni spende in media sette ore a settimana sulle piattaforme, contro le sei ore di media di coloro che hanno tra i 18 e i 34 anni – i cosiddetti Millennials, definizione nella quale è sottinteso un uso “connaturato” e perfetto di tutti gli ultimi strumenti offerti dalla tecnologia.
Ma c’è di più: sono le donne, in particolare, a navigare nel mare magnum delle applicazioni, con una media di sei ore e trentatre minuti alla settimana tra una bacheca e l’altra. La controparte maschile si attesta a quattro ore e ventitre minuti, in pratica oltre due ore in meno a settimana. Un divario abbastanza netto e a sua volta, per certi versi, abbastanza sorprendente. Per le femmine, il tempo speso sui social network rappresenta il 25%, ovvero un quarto esatto, del tempo speso sui media, contro il 19% dei maschi. Mettendo insieme questi dati, se ne evince che i social sono sempre più un affare pluri-generazionale e per utenti più avanti con l’età rispetto ai Millennials, con le donne che ne fanno un uso ben più capillare rispetto alla controparte maschile. Le piattaforme stanno facendo tesoro di tutte queste informazioni, che in fin dei conti non fanno che dare ragione alla politica da loro adottata in questi ultimi anni, sempre più tesa verso uno sdoganamento dei social a ogni tipologia possibile di pubblico.
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