Il fatto che oggi siamo perennemente connessi, che siamo tutti “social”, che passiamo le giornate pubblicando post, fotografie e video, ha dei risvolti che non sempre siamo portati a soppesare. Le app e, più in generale, lo sterminato universo di Internet possono rappresentare una opportunità o un ostacolo (dal momento che chiunque può ritagliarsi uno spazio personale) per un grafico, e questo dipende unicamente da due fattori: il modo in cui siamo in grado di sfruttare questi canali e, come dovrebbe essere ovvio che sia, la tipologia di contenuti che sappiamo realizzare. Questi ultimi sono – o dovrebbero essere – la base per fare la differenza rispetto agli altri. Le piattaforme social dovrebbero invece essere i veicoli con cui andiamo a far conoscere le nostre creazioni all’esterno, facendo conoscere ciò che facciamo a più contatti possibili, alla pari dei vecchi e “cari” supporti fisici come i biglietti da visita, i flyer, i depliant e qualsiasi formato possa permettere di promuovere in modo efficace. Se è vero che in taluni casi può bastare una di queste due qualità (ad esempio la capacità di “vendersi bene” può supplire a capacità non eccelse, o viceversa il tocco e l’inventiva possono fare breccia anche se non ci si applica in maniera scientifica al mondo dei social), è con l’unione delle due sfere che si va a gestire al meglio il proprio personal branding. Un concetto che qualunque grafico freelance – e non solo – conosce benissimo.
Perché il personal branding serve? E come va gestito al meglio? Vediamolo con questo articolo.
Qual è il tuo punto di forza?
Il mestiere di grafico è così affascinante perché, di fatto, illimitato. Si può affidare uno stesso progetto a un milione di professionisti, e ognuno ne ricaverà fuori qualcosa di diverso. Questo perché non esistono, nel campo in questione, regole specifiche e tassative. Magari il cliente potrà mettere dei paletti, o segnalare degli elementi che ritiene fondamentali. Per il resto, il “mix” è affidato all’estro del grafico. E qui, a livello spesso inconsapevole, emergono le caratteristiche che confluiscono nello stile del designer: il suo tocco, i suoi studi, le esperienze passate, le conoscenze in materia, l’influenza delle mode del momento, la fantasia – che poi è il vero motore del meccanismo, ovviamente. Questo bagaglio personale deve rappresentare il punto di forza del self branding: non bisogna adeguarsi agli altri, ma al contrario far risaltare le proprie peculiarità. Soltanto in questo modo sarà possibile farsi notare rispetto agli altri grafici. Qual è, dunque, il tuo punto di forza? Pensaci su e… valorizzalo a dovere su tutti i canali a disposizione!
Qui sotto il particolare di un disegno pubblicato dal graphic designer italiano Giovanni Scarduelli su Behance:
Utilizza tutti i canali a disposizione
Come si diceva in fase di introduzione, oggi come oggi i social network e, più in generale, la Rete offrono svariate occasioni per presentarsi e, laddove possibile, anche mettersi in mostra. Dai classici profili sulle maggiori piattaforme a “luoghi virtuali” specificatamente dedicati ai grafici come Behance e Dribbble, che peraltro permettono di raccontarsi direttamente attraverso le proprie opere, non mancano certo le opportunità. Tuttavia, il rovescio della medaglia risiede nel fatto che qualunque altro grafico può fare altrettanto e sfruttare tali possibilità. E qui si ritorna al discorso accennato nel capitolo precedente: se si è capaci, se si riesce a trovare uno stile personale, idee innovative o estroverse, insomma… se si dimostra di essere davvero talentuosi, i risultati non tarderanno ad arrivare. Che aspetti, dunque? Se non hai ancora attivato i tuoi canali, fallo subito! Non dimenticare però di essere coerente nel tuo modo di presentarti e di esporre le tue creazioni, perché anche questo aspetto è importante e potrebbe far propendere la scelta su di te. Il modo in cui ti racconti, lo storytelling, non va in alcun modo sottovalutato. Anzi, ritaglia un po’ di tempo per organizzarlo al meglio!
Qui un particolare della bacheca Behance del disegnatore francese Benjamin Flouw:
Ragiona come un brand
Alla fin fine, l’obiettivo di tutto ciò che stai facendo consiste nell’ottenere dei nuovi clienti, no? Bene, allora forse è meglio ragionare un po’ come farebbe una azienda che vuole catturare l’attenzione dei potenziali consumatori. E qual è il marchio distintivo con cui identifichiamo immediatamente una ditta? Semplice: il suo logo. E perché anche tu non dovresti averne uno? Oltre a garantire personalità e professionalità, potrà già a prima vista raccontare qualcosa di te e del tuo modo di lavorare. L’importante è che sia davvero valido e in grado di attirare l’attenzione dell’utente mediamente distratto che naviga sul Web. Non mi spingerò oltre per quel che riguarda i dettagli: se sei un grafico, sai benissimo come progettare un logo a regola d’arte. Una volta che sarà pronto, non dovrai mai dimenticare di apporre il tuo logo su ogni supporto “fisico” o “virtuale” che utilizzerai. E ciò non toglie che magari un domani, quando sarai ancora più esperto e affermato, lo potrai ritoccare o stravolgere. Qui la scelta spetta a te, e d’altronde si cresce, si cambia, ed è probabile che tra qualche anno il logo progettato oggi non soddisfi più le tue esigenze (o i trend del momento). Tutto, in fin dei conti, è in costante evoluzione.
Vuoi un esempio di logo creato a regola d’arte? Dai un’occhiata a quello dell’americana Neural Designer:
Personal branding: tiriamo le somme
Come si evince, il grafico freelance ha ogni vantaggio nel costruirsi attorno una identità ben precisa, poiché è questo il veicolo grazie al quale si va a interagire con l’esterno. Più il self branding è curato, meglio si riuscirà a comunicare il messaggio. Allo stesso tempo, se la comunicazione è importante, altrettanto lo è il contenuto, ovvero l’attività del grafico stesso. È dunque importante individuare i propri punti di forza e saperli evidenziare al meglio. Senza un adeguato storytelling o del materiale di prima qualità, sarà molto difficile farsi notare in mezzo alla selva di grafici che popolano la Rete. Prima di iniziare a promuoverti come un brand, pertanto, assicurati di costruirti un background di progetti, opere e realizzazioni di alto valore. Sotto questo profilo, la Rete può essere molto più meritocratica di qualsiasi altro contesto. Se credi di avere delle carte da giocare, mettiti a tua volta in gioco e attivati su tutti i canali, interagendo e cercando il tuo posto al sole. Se ciò che hai proponi ha effettivamente un valore, i risultati non potranno che arrivare.
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