In un’epoca in cui i servizi di musica in streaming permettono di ascoltare qualsiasi brano con un semplice click, e nell’era in cui chiunque, nella sua cameretta, può agilmente registrare un album ed entrare a fare parte della sempre più affollata categoria “artista”, la vera sfida è quella di riuscire non dico a emergere, ma anche solo a farsi notare agli occhi di una platea sufficientemente significativa. E qui il talento vale, sì, ma fino a un certo punto. Se altri “colleghi” meno talentuosi ma più bravi (o fortunati) nelle pubbliche relazioni si prendono il posto al sole, altri sono destinati a restare nelle retrovie.
Per assurdo, dunque, se oggi ciascuno ha la possibilità di mettersi in mostra, d’altro canto il “sovraffollamento” di uscite e proposte di ogni genere e tipo non fa che rendere la competizione sempre più difficile. A quanto pare, però, il problema non se lo sono posto soltanto gli artisti stessi, ma anche gli addetti ai lavori. Nella fattispecie, i critici musicali. Che, nel Regno Unito, hanno deciso di fare squadra sfruttando – ancora una volta – le potenzialità delle nuove tecnologie e l’autorevolezza delle proprie voci. Un progetto che prende il nome di LOST, una applicazione dedicata agli artisti emergenti.
Ventuno tra i migliori magazine, siti e blog di musica britannici: Noisey, Clash, The Line Of Best Fit, Vice tra gli altri. Sono loro i fautori di LOST, l’app che si prefigge un unico scopo: fornire nuove fonti di ispirazione e far conoscere nuovi artisti ai possessori della piattaforma. LOST, infatti, si struttura attraverso delle playlist audio e video che possono essere selezionate direttamente dai redattori delle testate britanniche, ma anche dagli utenti stessi, tant’è vero che possono facilmente essere importate delle playlist da altri siti quali Soundcloud e Spotify. “Molti degli artisti di cui trattiamo in questo sito non sono su Spotify – si legge nella nota pubblicata dai siti a corredo dell’uscita di LOST – e anche quelli che sono presenti, non necessariamente figurano nella maggior parte delle playlist lì presenti”.
Il significato principale, però, resta quello di scoperta: “Si tratta di un’app per coloro che davvero, davvero vogliono essere vicini alla nuova musica, nel significato più letterale e celebrativo del termine”. Dal canto suo, Tom Johnson di Gold Flake Paint sottolinea che “tutto ciò che può rendere più semplice alle persone conoscere le canzoni in cui noi crediamo, è un incredibile bonus. Soprattutto per i piccoli blog come il nostro che mettono l’accento sui più nuovi e meno conosciuti artisti”. E poiché l’obiettivo è la diffusione, chiunque può prendere una canzone da una playlist e metterla sulla propria, così da averla sempre con se.
Infine, non possiamo non dire che LOST ha anche aperto una partnership con Songkick, la piattaforma che funge da bibbia per la musica dal vivo nel circuito indipendente: permette infatti di acquistare i biglietti, di ricevere notizie sui live delle band che più si amano, persino di organizzare concerti con gli artisti che interessano, nel luogo più vicino possibile. Un motivo in più per scaricare LOST, disponibile su sistemi Androis, iOS e per iPad in lingua inglese o francese.
Lascia un commento