Nel 2017 appena iniziato sono già in cantiere numerose novità. In cantiere letteralmente, perché si parla dei principali progetti architettonici realizzati per l’Italia e per il mondo dalle archistar e dagli architetti più noti nel campo.
Frank Gehry e la Pierre Boulez Saal
Iniziamo da Berlino, dove a marzo sarà inaugurata la Pierre Boulez Saal, ad opera dell’architetto canadese Frank Gehry. Il progetto prevede la ristrutturazione del teatro Staatsoper Unter den Linden di Berlino e di dedicarlo al noto compositore Pierre Boulez, recentemente scomparso. Gehry è stato un’ottimo amico del compositore Boulez ed è tuttora molto legato al direttore d’orchestra Daniel Barenboim, per questo, per il design della sala ha chiesto loro consiglio.
Zaha Hadid e la Stazione di Napoli Afragola
Il prossimo giugno sarà la volta della stazione super moderna per i treni ad alta velocità di Napoli Afragola. Progettato dalla geniale archistar anglo-irachena Zaha Hadid, scomparsa lo scorso marzo, i lavori sono iniziati nel lontano 2003 ma sono rimasti fermi per quasi quindici anni. “Una maestosa struttura a ponte lunga 400 metri con uno sviluppo per oltre 30mila metri quadrati che scavalcherà i binari collegando le aree attraversate dalla linea ferroviaria”
Oltre alla stazione AV di Napoli Afragola, pochi chilometri a nord del capoluogo campano per Zaha Hadid Architects sarà l’anno dell’ultimazione del 520 W 28th Street. Questo intervento residenziale, accanto alla High Line di New York, costituisce per lo studio il debutto in questa specifica tipologia edilizia nella Grande Mela. Il palazzo dalle curve sinuose non sarà però per tutte le tasche: pare infatti che il costo di un attico si aggiri attorno ai 50 milioni di dollari.
Jean Nouvel e il Louvre di Abu Dhabi
Il museo sorgerà sull’isola di Saadiyat e al suo interno saranno raccolte ed esposte opere antiche provenienti da ogni parte del mondo, in un percorso storico che avvicina territori apparentemente lontani. Il nuovo Louve nasce dall’accordo tra i due governi di Abu Dhabi e Francia, siglato già nel 2007 e l’architetto designato per realizzare l’opera è Jean Nouvel, francese già vincitore del premio Pritzker. Due terzi del museo sono coperti da una cupola a strati mobili costruita ispirandosi agli intrecci di foglie di palma tradizionalmente usati per creare ombra e frescura, pur lasciando entrare sottili raggi di sole. I costi di costruzione sono intorno ai cento milioni di dollari, mentre quelli per il permesso di utilizzo del nome superano il mezzo miliardo di dollari. Il Louvre Abu Dhabi fa parte di un progetto più ampio che mira a trasformare l’isola in un distretto culturale capace di stare al pari delle più grandi istituzioni museali europee e diventare un punto di riferimento internazionale.
Studio KO e il Musée Yves Saint Laurent
Lo studio francese d’architettura Studio KO fondato dagli architetti e designer Olivier Marty e Karl Fournier, ha progettato invece il Musée Yves Saint Laurent a Marrakech. Il duo di architetti ha proposto le loro idee dopo aver eseguito diverse ricerche negli archivi YSL. Ad intrigarli è stata la dualità tra linee diritte e linee curve, i tagli ampi e puliti tipici della casa di moda. Di conseguenza, per l’esterno del museo è stata scelta una forma cubica, con mattoni posti come fili di tessuto e per contrasto, l’interno, prevede linee fluide che ricordano la fodera di una giacca. Il terrazzo è realizzato a partire da marmo e pietra locale. L’edificio si fonde con armonia nel contesto e nel paesaggio, sorgendo sulla rue Yves Saint Laurent a pochi passi dal celebre Jardin Majorelle. Sarà poi dotato di aria condizionata per far fronte al caldo marocchino e per mantenere in buono stato gli oggetti in mostra, dai vestiti di alta moda ai libri. Il museo occuperà una superficie di 4.000 mq e al suo interno sarà possibile ammirare una parte della collezione della Fondazione Yves Saint Laurent, che comprende 5 mila capi di abbigliamento, 15 mila accessori couture e decine di migliaia di bozzetti e altri oggetti d’archivio, fino ad oggi conservati a Parigi. Oltre all’esposizione permanente dedicata al noto stilista, il museo proporrà anche mostre temporanee, incontri e una maestosa libreria.
Renzo Piano tra Spagna, Francia e Stati Uniti
Il 2017 sarà un anno molto prolifico per lo studio di Renzo Piano, che sarà impegnato nelle inaugurazioni di numerosi progetti da un capo all’altro dell’Oceano Atlantico. A breve è prevista l’apertura del Centro Botin, a Cantabria, centro che vuole diventare un punto di riferimento per l’arte e la cultura spagnola di Cantabria. Poi sarà la volta del Lenfest Center for the Arts della Columbia University a New York, ad aprile. Avviato nel 2010 e condotto in partnership con SOM, è parte integrante del campus universitario di Harlem, candidato a divenire un luogo di ricerca e di conoscenza integrato con la città. Entro la fine dell’anno, inoltre, è prevista l’apertura del Nuovo Tribunale di Parigi, città nella quale lo studio avvierà anche il cantiere dell’École Nationale Supérieure di Saclay, nella banlieue sud. Data ancora da definirsi per l’apertura del Polo Universitario della Cittadella di Amiens, atteso però sempre per i prossimi dodici mesi. Un 2017 indaffarato, insomma.
Amanda Levete e il Victoria and Albert Museum
L’architetto britannico Amanda Levete, dopo il MAAT di Lisbona inaugurato lo scorso ottobre, firmerà nel luglio 2017 un altro prestigioso progetto per un’istituzione museale. Questa volta si tratta del più esteso intervento sul Victoria and Albert Museum di Londra degli ultimi cento anni, l’Exhibition Road Project doterà il museo di un ingresso diretto da Exhibition Road, oltre ad una corte per installazioni ed eventi interamente in porcellana e una nuova galleria sotterranea da 1.500 mq.
Bjarke Ingels e la LEGO House
Anche per lo studio di architettura danese Bjarke Ingels Group, diretto dall’architetto Bjarke Ingels, il 2017 sarà un anno ricco. Nella natia Danimarca è prevista infatti l’inaugurazione di due edifici per la cultura. Il prossimo giugno inaugurerà il Polo Museale del Bunker di Blåvand, un paesaggio artificiale di 2.500 mq immerso nelle dune che trasforma un vecchio bunker tedesco nella sede centrale della banca Blåvand a Varde, piccolo villaggio costiero danese. All’interno, diverse sedi museali e una sala dedicata alle mostre temporanee. A settembre è invece la volta dell’attesissima apertura a Billund della LEGO House, un villaggio di 7.600 mq per il gioco e l’educazione, concepito, secondo il principio dei celebri mattoncini di plastica, come un’enorme costruzione in blocchi bianchi sovrapposti e slittanti.
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