La mela della Silicon Valley ha iniziato una partnership con l’agenzia d’assicurazioni Aetna, muovendo così i primi passi nel campo della sanità.
Secondo questo accordo, avvenuto agli inizi di ottobre ma in cantiere già da un po’ di tempo, il colosso assicurativo statunitense regalerà 50.000 Apple Watch a chi deciderà di partecipare al programma di benessere da loro promosso, proponendo inoltre diversi sconti sul prezzo di acquisto a chi sottoscriverà una polizza assicurativa con la Compagnia e in aggiunta sovvenzioni e dilazioni di pagamento per i propri clienti assicurati. In questo modo Aetna aumenterà le sottoscrizioni ai propri servizi mentre Apple acquisirà più informazioni circa lo stato di salute dei cittadini americani (la compagnia assicurativa dispone infatti di più di 23 milioni di clienti solo negli Stati Uniti, 46 milioni in totale). La partnership tra le due aziende però non si ferma qui: Aetna avrà infatti la possibilità di sviluppare app su Apple Watch, con funzionalità in grado di fornire all’utente la possibilità di tenere sotto controllo il suo stato di salute, misurare i suoi dati vitali e molto altro. In questo modo l’agenzia assicurativa potrà intercettare e studiare lo stile di vita dei suoi clienti per poter creare e proporre piani assicurativi personalizzati. All’interno delle app si potranno poi sottoscrivere questi piani salute appositamente pensati e si potranno anche caricare fatture mediche nonché monitorare la propria storia clinica.
Il guadagno di Apple sarà certamente un’impennata nelle vendite di un gadget, l’Apple Watch, che finora non ha esattamente spopolato. In secondo luogo potrà tenere traccia dei comportamenti degli utenti affiliati al programma per sviluppare così dei prodotti sempre più adatti alle esigenze del consumatore, entrando sempre più in un mercato complesso e importante come quello dell’automedicazione e dell’assistenza sanitaria statunitense.
Questa sperimentazione partirà inizialmente dallo staff di Aetna (che per questo avrà gli Smart Watch gratis, in quanto pubblico test), per poi passare a tutti gli abbonati che vorranno far parte del programma.
Tim Cook, CEO di Apple, ha annunciato la notizia così: “Siamo felici che Aetna aiuterà i propri clienti a controllare la salute utilizzando l’Apple Watch. Questa iniziativa spingerà le assicurazioni a creare una migliore esperienza del cliente e dell’assistenza sanitaria. Non vediamo l’ora di collaborare con Aetna per raggiungere questo obiettivo”.
Apple e la salute
Negli Stati Uniti le assicurazioni non sono nuove a queste iniziative, prima ancora di Aetna, infatti, sia Cigna che United Health Care avevano creato diverse partnership sempre a tema di automedicazione e tracciamento delle funzioni vitali con la possibilità per gli abbonati di acquistare smart watch e braccialetti a prezzi scontati. Tuttavia Apple punta molto in alto e, oltre a questa partnership appena stipulata, ha progettato il famoso e tanto discusso HealthKit su iOS 8.
HealthKit è lo strumento Apple che permette a sviluppatori terzi di creare app compatibili con iOS e di raccogliere così dati sullo stato fisico degli utenti. Tutti i dati raccolti da una determinata app vengono riportati e integrati nell’applicazione Salute, siano essi rapporti sulle ore di sonno, malattie, cartelle cliniche o esercizio fisico. Per gli utenti sarà inoltre possibile gestire direttamente tutti i propri dati dall’app Salute, creando anche un ID Medico personalizzabile che potrà essere utilizzato dai dottori di cliniche selezionate per un riassunto sulla propria condizione di salute.
Alcune delle app più interessanti sono il contapassi Up, che tiene traccia appunto del numero di passi compiuti ogni giorno, delle ore di sonno e del cibo consumato. MyFitnessPal permette invece di tenere traccia di esercizi, progressi, alimentazione e molto altro. Endomondo, Strava e MapMyRun sono invece delle app dedicate alla corsa che raccolgono – grazie al GPS integrato – percorsi, tracciati, tempi, record e movimenti. 7 Minute Workout accompagna l’utente nell’esercizio fisico quotidiano attraverso una serie di riassunti, video e istruzioni, mentre CARROT Fit è un’ app motivazionale che colleziona i dati dell’utente e di conseguenza lo sprona a fare esercizio. La novità di CARROT Fit è che, al contrario della maggior parte delle altre applicazioni simili in circolazione, punta decisamente sul senso di colpa per pungolare l’utente. Potete farvi un idea guardando il breve video di presentazione:
ResearchKit e CareKit
A marzo 2015 Tim Cook ha presentato ResearchKit, un framework software open source progettato per la ricerca medico sanitaria, che aiuta medici e scienziati a raccogliere i dati dei partecipanti agli studi clinici con una frequenza e un’accuratezza superiori, utilizzando le app presenti sull’iPhone. Numerosi istituti di ricerca di livello internazionale hanno già sviluppato app con il kit per studiare asma, tumore al seno, malattie cardiovascolari, diabete e morbo di Parkinson.
Secondo il Senior Vice President Operations di Apple, Jeff Williams: “Le app per iOS stanno già aiutando milioni di clienti a monitorare e migliorare la propria salute. Con centinaia di milioni di utenti iPhone nel mondo, abbiamo visto per Apple l’opportunità di avere un impatto ancora maggiore, mettendo le persone in grado di prendere parte e contribuire alla ricerca medica. ResearchKit offre alla comunità scientifica l’accesso a una popolazione globale eterogenea, e ancora più modi per raccogliere dati rispetto al passato”.
Poi, a fine mese dello stesso anno, è arrivato CareKit, l’ultimo software Apple che lavora con HealthKit e integra al suo interno ResearchKit. Il nuovo kit è nato per monitorare i dati sanitari degli utenti per diagnosticare malattie che l’utente non sa di avere e contribuire così alla ricerca.
Con una tecnologia studiata e applicata in questo modo i benefici sono notevoli e molteplici: per prima cosa il pubblico che partecipa alle ricerche è decisamente più numeroso, di conseguenza i case studies sono i più disparati e le informazioni raccolte per ottenere risultati saranno più ampie ed approfondite. In più la possibilità di utilizzare i device Apple per effettuare le analisi e gli studi senza doversi appoggiare a macchinari ingombranti e difficili da trasportare è un altro punto a favore.
I risultati
A quanto pare dagli ultimi studi, il nuovo approccio da Apple all’Healthcare sta funzionando: sono stati ufficialmente presentati i primi casi di successo delle analisi più approfondite sulla malattia del Parkinson, ottenute grazie ai dati raccolti grazie all’app mPower, che ha permesso di reclutare oltre 10.000 persone per quello che è diventato il più grande studio sul morbo di Parkinson della storia: il 93% dei partecipanti non aveva mai preso parte ad alcun tipo di ricerca. Attraverso il giroscopio e altre funzioni dell’iPhone, l’app permette al paziente di misurare manualità, equilibrio, andatura e memoria generando dati preziosi per conoscere la malattia. I ricercatori hanno potuto capire meglio i fattori che alleviano o peggiorano i sintomi, come il sonno, l’attività fisica e l’umore. È stato anche trovato un modo per diagnosticare tempestivamente alcune forme di autismo grazie all’app Autism & Beyond, che sfrutta la videocamera frontale dell’iPhone e innovativi algoritmi di riconoscimento dei volti per analizzare la reazione emotiva dei bambini dai 18 mesi di età di fronte a una serie di video. Permette così di eseguire uno screening accurato senza bisogno di portare il piccolo da uno specialista, favorendo una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo. Ancora, l’app EpiWatch ha dato modo ai pazienti colpiti da epilessia di registrare con precisione l’inizio e la durata di ogni attacco epilettico, stabilendo una correlazione tra gli episodi e i farmaci assunti. All’insorgere di una crisi, i pazienti possono fare tap sul display dell’Apple Watch e un’impostazione personalizzata invia un avviso a un familiare o a una persona di fiducia.
Altri esempi significativi riguardano le cure post operatorie, con un’app creata e personalizzata per tracciare la degenza e connettersi con il personale ospedaliero, oppure la possibilità di tracciare lo stato e i sintomi di una malattia cronica in modo da richiedere un intervento più preciso e puntuale delle cure mediche, oppure ancora tenere sotto controllo il diabete.
Un riscontro più che positivo insomma, che traina le nuove tecnologie verso aiuti sempre più concreti.
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