L’azienda con la migliore reputazione negli Stati Uniti d’America è Amazon, il gigante dell’e-commerce che continua a espandersi con grande forza e velocità anche nel resto del mondo (Italia compresa, come testimoniano le prossime aperture di due poli di stoccaggio e di nuovi uffici a Milano). A dirlo è la ricerca effettuata da Harris Poll che, sulla base dei feedback ricevuti proprio dai cittadini americani, ha stilato l’annuale classifica dedicata appunto alla reputazione dei marchi tra i consumatori. Se il portale guidato da Jeff Bezos vince, ad accusare il colpo è invece Samsung, la cui reputazione è stata senza dubbio messa in discussione dalla vicenda dei Galaxy Note 7 ritirati frettolosamente dal mercato in quanto rischiavano di esplodere. Un brutto colpo per l’azienda asiatica, che di recente ha anche perduto la leadership a livello di numero di smartphone venduti, cedendo – seppur di poco – il primato a un altro grande brand statunitense: Apple.
Al top gli e-commerce della grande distribuzione
Amazon, dunque, si attesta al vertice della graduatoria che Harris Poll stila ogni anno a partire dal 1999. La classifica mette assieme una reputazione che viene misurata attraverso i parametri della qualità e dell’innovazione dei prodotti, della responsabilità sociale, della leadership, delle performance finanziarie, del rispetto e della fiducia. Aggregando tutte queste voci, si ottiene il coefficiente complessivo. Stando ai giudizi dei cittadini americani, dunque, Amazon quest’anno è al top. Al secondo posto c’è la storica catena di supermercati Wegmans, aperta nel lontano 1916 a Rochester, nello Stato di New York, mentre il terzo gradino del podio è appannaggio di un’altra grande catena di grande distribuzione degli Usa, vale a dire Publix Super Markets, storica pure essa poiché fondata nel 1930. Entrambe, ovviamente, negli ultimi anni si sono lanciate anche nella vendita online con grandi risultati.
I marchi storici e sinonimo di qualità: Johnson & Johnson e Apple
E storico è anche il marchio di Johnson & Johnson, azienda americana che produce farmaci, apparecchiature mediche e prodotti destinati alla cura personale e all’automedicazione. La società farmaceutica figura al quarto posto della classifica stilata da Harris Poll. Al quinto troviamo invece quello che è un po’ il brand per eccellenza se non direttamente dei nostri tempi, quantomeno del vasto mondo della tecnologia: Apple. Il marchio della mela morsicata continua a rappresentare un punto di riferimento e nel corso dell’ultimo lustro ha saputo mantenere livelli molto alti nonostante l’addio a Steve Jobs. Anzi, come si accennava poco sopra, l’azienda di Cupertino ha ripreso il comando della classifica degli smartphone più venduti nell’ultimo bilancio del 2016, confermando di fatto come l’iPhone sia ancora più che mai il modello di cellulare più diffuso e apprezzato al mondo. Va comunque detto che Apple nel 2016 si piazzava al secondo posto della graduatoria di Harris Poll, quindi di fatto è scesa di tre posizioni, anche se questo non sembra essere un grande problema visti i riscontri in ogni caso positivi ottenuti dal brand californiano.
I grandi marchi che completano la top ten
Dalla sesta alla decima pozione troviamo altri brand decisamente noti anche alle nostre latitudini. La seconda cinquina inizia con Ups, il servizio di trasporti e spedizioni internazionali che rappresenta uno dei più grandi colossi del settore. Il fatto stesso che un’azienda che si occupa di consegne sia così in alto nella classifica dimostra come l’affidabilità del servizio sia molto percepita dagli utenti, che dunque si affidano volentieri al servizio per inviare e ricevere qualsiasi tipo di merce e prodotto. Al settimo posto si colloca The Walt Disney Company, altro gigante – ma questa volta del settore cinematografico. In ottava posizione c’è poi Google, il motore di ricerca per eccellenza (l’anno scorso si collocava al terzo, però), al nono posto Tesla Motors, che fa anche segnare l’avanzamento più importante (non era mai entrata nella top 100) e al decimo 3M Company, altra multinazionale statunitense che offre soluzioni e servizi per il business e per il consumatore.
Balzi in avanti e rapidi declini
Guardando la classifica da una distanza più ampia, si scopre inoltre che anche Netflix compie un deciso balzo in avanti, passando dalla ventiquattresima posizione alla diciottesima, mentre Microsoft resta salda al ventesimo posto del ranking, eBay si sposta dal trentunesimo al quarantunesimo gradino e Facebook passa dal sessantesimo al sessantaseiesimo posto. Assestamenti che fanno pensare che in questi dodici mesi i brand legati a Internet e alla tecnologia si sono leggermente spostati all’indietro, in favore di società rappresentanti altre tipologie di servizi. Uno dei marchi che si sta riprendendo a livelli di reputazione, negli Stati Uniti d’America, è quello di Volkswagen: il gruppo automobilistico tedesco era stato travolto lo scorso anno dallo scandalo emissioni, ma da allora ha già recuperato 8.7 punti percentuali, anche se il totale resta comunque molto basso. La ripresa, in ogni caso, c’è. La più grande ascesa è quella di Toyota Motor Corporation, che si trova ormai a ridosso delle prime posizioni con un coefficiente complessivo di 80.21, catalogato come “eccellente”. Viceversa, sono due le situazioni segnalate da Harris Poll come “critiche”: la prima è quella di Wells Fargo, compagnia di servizi finanziari che opera in tutto il mondo, che scende di ben 20.6 punti, passando da un punteggio totale di 69.73 a 49.11. La seconda è invece quella di Takata, società giapponese che produce sistemi di sicurezza per chi viaggia in automobile, recentemente multata per un miliardo di dollari a causa della vicenda legata agli airbag difettosi. Trend in negativo sono evidenziati anche da Procter & Gamble (-5.3%), Chipotle (-4.6%) e Bank of America (-4.6%). E poi c’è Samsung che, con una percentuale in negativo pari al 5.3%, deve adesso dimostrare ai milioni di utenti sparsi per il mondo la sua ritrovata affidabilità. Perché qui si parla di affidabilità, un valore dietro al quale si celano investimenti e possibilità di crescita. Conquistare il pubblico oggi come oggi è forse ancora più difficile, perché può bastare un singolo passo falso a invertire un trend anche in netta crescita. La classifica di Harris Poll ne è una spia da non sottovalutare, ma sono poi i bilanci trimestrali a rivelare in modo inequivocabile come stanno andando le cose per le aziende più importanti del mondo.
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